MONICA PIERACCINI
Economia

La Bce alza i tassi, cosa succede alle rate del mutuo

I consigli dell’esperto di Codacons Toscana: “Stringere i denti, entro un anno diminuiranno”

Mutui casa, tassi in rialzo

Mutui casa, tassi in rialzo

Firenze, 14 settembre 2023 – Il nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base da parte della Bce ha messo in allarme famiglie e imprese. C’è chi parla di ulteriore stangata sui mutui variabili (350 euro in più secondo Fabi), anche se la mossa della Banca centrale europea potrebbe essere già stata in parte anticipata dal mercato, come segnalano Facile.it e Mutui.it. Rispetto all’inizio del 2022, la rata di un mutuo medio a tasso variabile è comunque arrivata a sfiorare i 760 euro, ovvero è aumentata del 66 per cento. Il peggio, però, dovrebbe essere alle spalle. Quello che ci attenderà nel prossimo futuro sarà infatti una discesa dell’inflazione.

“Bisogna stringere i denti, perché i tassi di interesse bancari diminuiranno. Quando? Entro un anno al massimo”. La previsione è di Silvano Bartolini, responsabile dell'ufficio area credito e finanza di Codacons Toscana. “Siamo in una fase di stabilizzazione, almeno da tre mesi, ormai, ed è prevedibile che i tassi sui mutui torneranno a scendere non appena l'inflazione sarà riportata circa al 2 per cento”. Se un anno fa l'inflazione galoppava al ritmo del 12% l'anno, oggi è al 5,5%, quindi è dimezzata negli ultimi dodici mesi e potrebbe seguire lo stesso trend nei prossimi dodici. Attualmente, ricorda Bartolini, il mutuo a tasso fisso parte da un Taeg di 3,70%, quello variabile da 4,75%, mentre il variabile con cap (ovvero il variabile con un una soglia massima oltre la quale il tasso non può andare) è al 5,70%, con tetto al 6,10%. Tassi destinati a scendere, anche se le rate, per chi ha un mutuo variabile puro, sono da tempo insostenibili, aumentate anche fino a 300 euro al mese rispetto a quanto pagato nel 2021.

Chi ha liquidità e ce la fa, non può far altro, appunto, che stringere i denti, perché siamo alla fine del periodo peggiore. Ma chi, invece, non ce la fa più? “Può provare prima di tutto a rinegoziare il mutuo con la propria banca, da soli o anche mediante un'associazione dei consumatori, come può essere la nostra. Quando abbiamo seguito famiglie in difficoltà con il mutuo, gli istituti di credito – risponde l'esperto di Codacons Toscana – hanno dimostrato attenzione e collaborazione”. In alternativa, si può sempre valutare di tornare ad un mutuo a tasso fisso oppure trasferire il mutuo ad un'altra banca, con la surroga.

Chi invece vorrebbe acquistare proprio ora la sua prima casa e deve ricorrere al mutuo? Cosa deve o può fare? “Intanto bisogna vedere se il mutuo viene concesso, perché in questa fase le banche sono molto selettive e controllano la solidità economica di chi sottoscrive il mutuo e dell'azienda per cui lavora”, sottolinea Bartolini. “Infatti, non a caso, si sta registrando una flessione delle compravendite”. In linea generale, comunque, suggerisce, “in questo momento, se si hanno 'le spalle coperte', sia un mutuo variabile puro che un variabile con cap possono risultare appetibili, perché ormai siamo all'apice e non ci possiamo aspettare altro che miglioramenti: quella che si dovrà affrontare da qui in avanti sarà la discesa dei tassi di interesse”.