Siccità Toscana, il ‘cuneo’ salino prosciuga la falda. Pinete, allarme rosso

Le infiltrazioni di acqua marina nel sottosuolo rilanciano un problema già noto venticinque anni fa

Versilia, 24 giugno 2022 - ​Di questo "sapore di sale" Viareggio e i Comuni vicini farebbero volentieri a meno. La perdurante siccità non ha solo ridotto del 30% le riserve idriche di Gaia, il gestore dell’acquedotto versiliese. Si sta ripresentando anche il "cuneo salino", l’infiltrazione di acqua marina nel sottosuolo che riduce la falda d’acqua dolce, e mette a rischio la sopravvivenza delle secolari pinete ma anche dell’agricoltura, a cominciare dalle coltivazioni floricole irrigate coi pozzi artesiani.

L’allarme salinizzazione c’era già stato circa 25 anni fa, ma ora che la falda idrica si è ridotta anche per mancanza di piogge, il problema rischia di diventare drammatico. Di pari passo col cuneo salino, c’è anche l’abbassamento del livello del lago di Massaciuccoli: è già arrivato a 19 centimetri sotto il livello del mare, e se non pioverà l’Autorità di bacino potrebbe bloccare gli emungimenti con cui sono irrigate le coltivazioni agricole (principalmente mais) da Torre del Lago a Massarosa, ma anche a Vecchiano in provincia di Pisa: 500 ettari in tutto.

Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di bonifica Ato1, è stato chiarissimo: "Il pericolo dell’ingresso dell’acqua marina nell’invaso è estremamente reale". Farebbe danni enormi all’habitat lacustre protetto dal Parco di Migliarino-Massaciuccoli-San Rossore.

Ed è proprio il Parco presieduto da Lorenzo Bani che ha affidato a Claudia Principe, geologa pisana, il nuovo studio sulla minaccia del cuneo salino. "Inizieremo presto – spiega la geologa – con rilevazioni piezometriche della conducibilità elettrica nella falda idrica. Il cuneo salino potrebbe danneggiare i delicati ecosistemi del Parco".

In estate le “lame“ d’acqua, gli stagni, dovrebbero essere asciutti. Invece sono colme, e salate. Come funziona? L’acqua salata conduce maggiormente l’elettricità rispetto a quella dolce. Uno studio simile era stato fatto a fine Novecento: allora come oggi il sale era stato trovato nei pozzi che alimentano le serre dei floricoltori da Viareggio a Lido di Camaiore.

L’allora presidente del Consorzio di bonifica, Fortunato Angelini, insieme all’ex sindaco viareggino Marco Marcucci, lanciò il progetto dell’acquedotto industriale: 60 km di condotte per riciclare nell’agricoltura le acque reflue dei depuratori, e ridurre gli emungimenti sotterranei che favoriscono l’avanzata del cuneo salino.

"Ma il contributo ministeriale da 4 milioni fu spostato sugli interventi di depurazione del lago di Massaciuccoli – ricorda Angelini – e del cuneo salino nessuno si è più occupato". Nemmeno del lago: le strutture di fitodepurazione sono ancora da venire, intanto l’invaso è sempre più in secca e si vedono i rifiuti che emergono dalle sponde.