Il Covid non interessa più, ma i dati risalgono. "Variante contagiosa come il morbillo"

Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro: "Dobbiamo organizzarci per affrontare i prossimi mesi"

Renzo Berti, direttore del dipartimento Prevenzione dell’Asl Toscana Centro

Renzo Berti, direttore del dipartimento Prevenzione dell’Asl Toscana Centro

Firenze, 21 giugno 2022 - Il Covid non è più (e per fortuna) al centro dei nostri pensieri. Anzi, diciamo che ormai mascherine, distanziamento e precauzioni sono, un po’ per tutti, solo un ricordo. Eppure, lontano dai riflettori il Coronavirus continua a contagiare diversi toscani. I positivi sono in notevole risalita e i bollettini non assomigliano affatto a quelli rassicuranti della scorsa estate. L’ultimo report della Fondazione Gimbe ha fotografato, in Toscana, nella settimana 8-14 giugno, una performance in peggioramento per i positivi ogni 100.000 abitanti (676), con un aumento dei nuovi contagi pari al 33,2% rispetto alla settimana precedente. Fra le singole province solo Grosseto ha il segno meno, mentre Firenze si attesta sul +43,5%. C’è da dire però che il virus ha un impatto minore sulla popolazione sia per le caratteristiche dell’ultima variante Omicron BA.5 sia perché moltissime persone sono vaccinate. A tracciare un quadro della situazione Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro.

Partiamo dai numeri: il confronto con il 2021 è impietoso. Come mai?

"Se paragoniamo il dato di sabato scorso con quello di sabato 19 giugno 2021, vediamo che quest’anno i nuovi casi in Toscana sono stati 1.972 in un giorno, contro i 62 del 2021. Il tasso di positività dei tamponi era del 2,5% e ora è del 69,2%. Cambiano anche le dosi somministrare che erano 74.986 in una settimana nel 2021 e sono oggi 4.289 (di cui 1231 negli hub). Se analizziamo i ricoveri però il dato è diverso. Oggi per esempio (ieri ndr) i ricoverati risultano 266, di cui 10 in intensiva; lunedì 21 giugno 2021 c’erano 171 persone ricoverate di cui 38 in intensiva".

Come mai questo aumento dei contagi?

"Credo che il motivo principale sia legato alle caratteristiche della nuova variante, paragonabile per contagiosità al morbillo. In più, ogni attenzione e misura di contenimento è ormai stata abbandonata. È comprensibile ma ha inevitabilmente delle conseguenze".

Per contro però la situazione negli ospedali resta tranquilla...

"Sì, anche se cominciamo a registrare qualche effetto. La nuova variante non interviene nelle vie aeree profonde e questo aiuta. Va detto però che può provocare bronchiti, febbre alta e problemi non lievi. In caso di persone fragili o già debilitate non sono esclusi effetti anche pesanti".

Quali sono le soluzioni?

"Il caldo è un fattore positivo, ma occorre organizzarsi per affrontare i prossimi mesi. Sarà importante avere prima possibile un vaccino aggiornato, visto che quello attuale copre ormai parzialmente sia perché realizzato per le vecchie varianti sia perché in molti casi sono passati 4 mesi dall’ultima dose. Bisogna anche ricordare che, nella Ausl Toscana Centro, su 140mila over 80 che hanno fatto la terza dose, solo 33mila hanno proceduto con la quarta. E fra la seconda e la terza dose mancano all’appello 360mila persone. Il consiglio che mi sento di dare a chi non lo ha fatto è di provvedere a vaccinarsi".