Noi e l'altro: il Terzo Spazio di Aryan Ozmaei

La mostra a cura di Veronica Caciolli presenta fino al 9 aprile venti opere dell'artista iraniana negli spazi di MAD - Murate Art District e del Museo di Antropologia e Etnologia.

Da sinistra Fabio di Vincenzo, Veronica Caciolli, Aryan Ozmaei, Valentina Gensini, Giulia Dionisi

Da sinistra Fabio di Vincenzo, Veronica Caciolli, Aryan Ozmaei, Valentina Gensini, Giulia Dionisi

Firenze, 7 marzo 2023 - E' un viaggio che parte da lontano il percorso dell'artista iraniana Aryan Ozmaei: trasferitasi a Firenze a ventisei anni per studiare all'Accademia di Belle Arti, il suo sguardo ibrido e decoloniale l'ha avvicinata sin da subito all'approccio archeologico del Museo di Antropologia ed Etnologia, dove nel 2019 ha presentato la personale "A day at the Anthropological Museum of Florence". Oggi, la sua ricerca sulle zone di contatto e le identità fluide del nostro tempo prosegue nella mostra a cura di Veronica Caciolli "Terzo Spazio", che si svolge dal 9 marzo al 9 aprile negli spazi di MAD - Murate Art District e del Museo di Antropologia ed Etnologia, in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell'Università di Firenze.

Partendo dalla teoria dell'antopologo Homi K. Bhabha che nel suo celebre "The Location of Culture" si riferisce agli "spazi terzi" come luoghi di ibridazione tra culture, l'artista realizza venti dipinti, site e collection-specific: collages pittorici dove statue e sculture frammentate e decontestualizzate vengono ricostruite anche simbolicamente, superando il rigido e tradizionale ordine etnografico: "Noi e l'altro, l'identità e il dialogo, l'arte e l'antropologia si fondono in un racconto complessivo della modernità attraverso lo sguardo femminile e ibrido di Aryan Ozmaei - sottolinea la curatrice Valentina Caciolli - Siamo orgogliosi di questa 'tripla' collaborazione che testimonia la capacità di interagire tra diversi soggetti istituzionali e campi del sapere". 

Un approccio multidisciplinare che unisce la ricerca sulla contemporaneità del MAD - Murate Art District con gli studi sulle relazioni fisiche, culturali e sociali che legano l'umanità sviluppati da sempre dal Museo di Antropologia ed Etnologia: "La questione della decolonizzazione del nostro sguardo e della nostra cultura resta un tema fondamentale e di grande portata - spiegano la direttrice di MAD Valentina Gensini e il Presidente del Sistema Museale dell'Ateneo Marco Benvenuti - Affrontarlo insieme significa abbandonare paradigmi ormai desueti per avventurarsi in un confronto spregiudicato e privo di gerarchie, testimoniato dalle felici ibridazioni di Aryan Ozmaei".