Festival di Sanremo, Nigiotti torna all'Ariston con un urlo rock (e con Cristicchi)

E dopo il Festival comincia il nuovo tour: le date

Enrico Nigiotti (foto di Fabrizio Cestari)

Enrico Nigiotti (foto di Fabrizio Cestari)

Livorno, 27 gennaio 2020 - E' stato un anno molto intenso per Enrico Nigiotti, fra un Sanremo e l'altro è passata tanta acqua sotto i ponti. Un tour di successo nei teatri, collaborazioni prestigiose e la preparazione della nuova partecipazione al Festival 2020. Il cantautore livornese sarà sul palco dell'Ariston con Baciamo adesso", scritto e composto da lui stesso con la produzione e l'arrangiamento di Paolo e Celso Valli. Un brano che anticipa il suo nuovo album, "Nigio", in uscita il 14 febbraio, preludio del nuovo tour che partirà il 2 maggio da Bologna e toccherà anche la Toscana, in particolare Firenze e la sua Livorno. Ecco le date: 2 maggio (Il Celebrazioni) Bologna, 4 maggio Teatro Verdi  Firenze, 5 maggio Teatro Dal Verme Milano, 8 maggio Teatro Acacia Napoli, 11 maggio Teatro Colosseo Torino, 19 maggio Auditorium Parco della Musica (Sala Petrassi) Roma, 21 maggio Teatro Goldoni Livorno. Ma le date sono destinate ad aumentare.

Enrico, Sanremo numero tre se contiamo anche la partecipazione fra i giovani del 2015 con "Qualcosa da decidere". Come è cambiato il Nigiotti uomo e artista da quella prima volta?

"E' cambiato tutto. Quello di quest'anno per me conta come il secondo, ma non ha molto senso perché tanto è sempre come fosse la prima volta. Si è chiuso un cerchio con la partecipazione dell'anno scorso, quest'anno se ne apre un altro. E' molto emozionante".

Cosa ci puoi dire del brano?

"E' una dichiarazione d'amore, un'altra veste di me che forse il pubblico del Festival non conosce. Baciamo adesso è un dialogo con sé stessi, una riflessione in un momento di distacco, quando ti trovi a fare i bilanci.Il ritornello è una dichiarazione d'amore, quasi esistenziale, si riferisce alla comprensione di quanto una persona cambi la tua vita, Baciami adesso è quasi uno sfogo, un urlo. Oggi sono piu sicuro di me stesso e ho messo a fuoco il mio stile di scrittura, piaccia o no questo è mio stile".

C'è sempre una certa alchimia con il pubblico quando canti dal vivo.

"E' stato un tour importante, si è creato un pubblico. Prima era sporadico, adesso sto creando il mio pubblico teatrale, che è una cosa che adoro. Mi piace tanto il live a teatro, perché l'atmosfera è diversa, c'è più attenzione, anche il silenzio fa parte dello spettacolo". 

Ci sono state almeno due tappe da ricordare, Livorno e Firenze.

"Effetto Venezia è stato strabiliante, c'era il mondo nella mia Livorno. Una cosa incredibile, inspiegabile, un'emozione così forte che non avevo mai vissuto. Vi racconto un aneddoto: da dietro il palco non capivo quanta gente ci fosse, così mandai un messaggio a mia mamma per saperlo. Mi rispose: quando esci lo vedi da te. Temevo ci fosse poco pubblico, invece poi ho visto il fiume di gente. E a casa tua ha un altro sapore. Forse è il ricordo più bello che ho. A Firenze poi siamo partiti dal teatro più piccolo e siamo passati al Verdi perché i biglietti erano andati via velocemente. Avevo paura, invece abbiamo fatto il pieno lo stesso. Tornerò a Firenze anche in questo 2020 con il nuovo tour, ci sono ancora un paio di date da aggiungere".

Tornando a Sanremo, è vero che il palco dell'Ariston è così temibile?

"Ti dà tanta energia, tu devi essere capace di trasformarla perché ti può dare una grande carica o ti può distruggere. Devi andare lì e pensare solo alla canzone, non ti deve toccare nient'altro, la canzone deve parlare per te".

La serata dei duetti si preannuncia molto forte. 

"Ho scelto Ti regalerò una rosa con Simone Cristicchi (vincitore nel 2007, ndr) perché è una storia forte e bellissima, ero ventenne quando vinse il Festival con quel pezzo e riascoltandolo è come se lo avessi capito di piu. E poi è una canzone che ha un senso riflessivo che mi permette di portare due emozioni diverse sul palco, più rock col pezzo in concorso e più riflessiva nel duetto rievocando quella dell'anno scorso di Nonno Hollywood".

 

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