Col pistoiese Sgarano il Novecento si narra attraverso lo sport

L'autore propone "Fuori dal coro. Lo sport non fa storia a sé"

Lorenzo Sgarano

Lorenzo Sgarano

Pistoia, 19 settembre 2022 - “Nello sport si vince senza uccidere, in guerra si uccide senza vincere” (Shimon Peres); “Chi ha spirito sportivo vince senza competere” (Wesley D’Amico); “Lo sport offre una differente prospettiva sulla vita: insegna ad affrontare le delusioni e stimola le energie per conquistare obiettivi più costruttivi” (Charlene Wittstock). Alcune storie di sport per narrare la storia della vita, in particolare quella del Novecento. Ci prova il pistoiese Lorenzo Sgarano con “Fuori dal coro – lo sport non fa storia a sé”, un libro edito da Urbone Publishing: un centinaio di pagine, da leggere d’un fiato, una quindicina di racconti che l’autore si augura possa infine essere uno solo (per elevare lo scritto a letteratura).

Dal calcio al pugilato, passando per l’atletica leggera e altre discipline sportive. “Lo sport è una metafora fantastica – ha asserito Enrico Ruggeri, cantante scrittore e uomo di spettacolo tra i più estrosi dell’italico panorama –. Il pugilato, il ciclismo ci hanno regalato delle storie meravigliose da raccontare, tanto che potrei scriverne per dieci album. Devo dire però che sarebbero dieci album di storie di sportivi d’altri tempi: è assai più affascinante cantare di Nuvolari che non di Raikkonen, evidentemente”. Così fa Sgarano, con uno stile asciutto che, di tanto in tanto, concede una battuta amara al lettore (ponderazione con giudizio personale). Si rifà al gigante Primo Carnera e a Jesse Owens, tramite gli oriundi del pallone e il ciclismo del Ginettaccio nazionale, il grande e buono Bartali, “giusto tra le nazioni”.

“Questo mio lavoro – scrive Sgarano nella prefazione – è nato da qui, ovverossia dall’idea di offrire una prospettiva differente e alternativa di eventi storico-culturali (più o meno noti) attraverso la lente d’ingrandimento dello sport. L’intento malcelato è quello di incuriosire, interessare, far riflettere. Attraverso quindici racconti diversi. Oppure un unico, lungo racconto. A voi la scelta”. Non sta a noi far sapere se ci sia riuscito o meno: nostro, invece, il suggerimento di leggere, leggere, leggere e non solo questo libro.

Di tutto, come ammoniva un nostro professore di Liceo, perché leggere apre un mondo di comprensione, rendendoci, seppur in piccola, piccolissima parte, autenticamente liberi. Leggere la storia e le storie dello sport, poi, è qualcosa ancor più affascinante: perché è l’epica dei nostri giorni e se un tempo ci si entusiasmava con Polifemo e Ulisse, Ettore e Achille, oggi si può sognare coi dualismi, da Coppi e Bartali a Rivera e Mazzola, da Moser – Saronni a mille altri ancora. E Iddio sa quanto, in un periodo storico come quello attuale, abbiamo necessità di sognare. Perché il sogno non aiuta soltanto a vivere: il sogno è vita.

Gianluca Barni