REDAZIONE CRONACA

Violenza contro le donne, Coop a fianco delle vittime

Dal 13 al 25 novembre, nei punti vendita, è possibile contribuire acquistando la confezione di biscotti ad edizione speciale e la borsa dedicata. Sugli scontrini stampato il numero 1522 a cui chiedere aiuto. Spettacolo teatrale il 21 a Castelfiorentino

La presentazione dell'iniziativa

Firenze, 13 novembre 2023 - Dare un aiuto concreto alle realtà quotidianamente impegnate sul tema della violenza contro le donne. Anche questo anno Coop non poteva mancare l’appuntamento con la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che cade il 25 novembre. Da oggi, fino al 25 di questo mese, è possibile dare il proprio contributo acquistando i biscotti a marchio Coop, per l’occasione con una veste grafica diversa, completamente bianca, ed una shopper.

Si chiama ‘Il silenzio parla’ quest’iniziativa. E non è un caso che i biscotti siano all’interno di una confezione immacolata. “E’ un involucro bianco, che non comunica. Proprio come le donne che subiscono violenza. A loro vogliamo dar voce”, ha spiegato Irene Mangani, vicepresidente Legacoop Toscana, durante la presentazione dell’iniziativa, al Coop.fi di Novoli, insieme all’assessore Alessandra Nardini ed al responsabile relazioni esterne di Unicoop Firenze Claudio Vanni.

Sulle confezioni di biscotti a marchio Coop sono in questi giorni ben messi in risalto il numero antiviolenza 1522 ed un Qr code, inquadrando il quale si possono ascoltare, in collaborazione con Differenza Donna, alcune storie vere di violenza di genere, interpretate da attrici.

Per ogni confezione di biscotti Unicoop Firenze donerà 30 centesimi alle associazioni toscane impegnate sul tema della violenza contro le donne, mentre per ciascuna borsina venduta, 50 centesimi verranno devoluti ai progetti di Differenza Donna. L’iniziativa è una nuova tappa di Close the Gap, la campagna Coop fatta di azioni e impegni concreti avviata nel 2021 per promuovere la parità di genere femminile, combattere le disparità e ridurre le differenze coinvolgendo i consumatori, i soci, i dipendenti e i fornitori di prodotto a marchio.

Inoltre da oggi fino al 25 novembre, su tutti gli scontrini emessi nei punti vendita Coop è riportato un messaggio di richiamo al 1522 per sensibilizzare sull'importanza di questo servizio dedicato alle donne vittime di violenza e stalking e per spingere chi sta subendo o è conoscenza di casi di violenza trovi la forza di chiamare il numero per chiedere aiuto.

Nell’ambito dell’iniziativa, Unicoop Firenze ha in calendario anche un appuntamento per il 21 novembre, alle ore 18, presso il teatro del Popolo di Castelfiorentino, città scelta come luogo simbolo, dove purtroppo è stato compiuto l’ultimo femminicidio in Toscana lo scorso 28 settembre: l’evento, gratuito e aperto a tutti, vedrà sul palco l’attrice Daniela Morozzi, accompagnata dal musicista Stefano Cocco Cantini per una serata di riflessioni sul tema e testimonianze di donne che hanno vissuto storie di violenza.

“Sarà una sorta di Qr code vivente - ha detto l’attrice -. Sul palco ci saranno le donne che si occupano di violenza ed alcune vittime, che racconteranno la loro storia. Ci sembrava giusto dare corpo e sangue alle statistiche. Io fungerò da raccordo tra le varie storie. E leggerò quella di una ragazza 25enne, la cui madre è stata uccisa dal padre. Ora questa giovane coraggiosa sta scrivendo una tesi sulla sua esperienza. E vuole impegnarsi in prima persona sul tema”.

"Anche quest’anno - ha detto l’assessore Nardini, - conferma la propria sensibilità rispetto alla necessità e all'urgenza di combattere il drammatico fenomeno della violenza di genere, un fenomeno ancora ben radicato nella nostra società, che affonda le radici nel rapporto storicamente diseguale tra donne e uomini. Anche il nostro territorio non è immune da questa piaga, purtroppo. Sostenere le reti antiviolenza attive in Toscana e far sapere alle donne che non si è sole nel percorso di uscita dalla violenza è fondamentale”.

“Con la campagna “Il silenzio parla” vogliamo lanciare un messaggio di speranza a tante donne che si trovano a vivere situazioni di quotidiana violenza: si può uscire dall’isolamento, si può chiedere aiuto per avere informazioni, supporto e per farsi accompagnare verso una nuova vita libera dalla violenza grazie al servizio 1522”, ha aggiunto Irene Mangani.

Il numero 1522

Il numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza e lo stalking, messo a disposizione dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, offre un sostegno concreto alle vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, è accessibile sull’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa sia mobile, via telefono o chat. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo, ucraino, portoghese e polacco. Chi contatta il servizio, gestito dalle esperte in violenza di genere di Differenza Donna, è protetto dall’anonimato e gode della massima riservatezza: le operatrici forniscono una prima risposta offrendo ascolto, informazioni utili e orientamento, se serve anche grazie a figure specializzate come avvocate e psicologhe. In questa prima fase, inoltre, il 1522 fa anche una valutazione del rischio di recidiva e di femminicidio, per indirizzare in modo corretto le donne verso i diversi servizi sociosanitari pubblici e privati presenti sul territorio, dove possono essere protette e sostenute. Strutture come i Centri Antiviolenza (Cav), ma anche le forze dell’ordine e le Case rifugio. Compito del 1522 è, infatti, anche quello di segnalare casi urgenti che mettono a repentaglio la vita della vittima. Ogni giorno al numero gratuito arrivano in media circa 200 segnalazioni, 58 mila all’anno, con picchi di 280 contatti quando si parla di più del tema, come il 25 novembre: telefonate, ma anche messaggi via app, scrivendo in chat. A scrivere e chiamare sono anche, in molti casi, amici o parenti della vittima che conoscono una situazione critica e vogliono capire come muoversi per essere d’aiuto.

I numeri della violenza

L’ultimo rapporto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno dice che la violenza sessuale, in tutte le sue forme, negli ultimi dieci anni registra una crescita del 40%, con 6.291 eventi nel 2022 a fronte dei 4.488 del 2013.

Vittime degli abusi sessuali sono quasi per il 90% donne e, in un terzo dei casi, minorenni; oltre la metà ha meno di 24 anni. I reati, sottolinea il ministero, sono stati denunciati in tutto il territorio nazionale, ad eccezione di Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, ma emerge una maggiore concentrazione nelle regioni del nord. Una quota relativamente piccola degli episodi di violenza sessuale (129 nel 2022, circa il 2%) avviene ad opera di un gruppo. Quanto ai numeri effettivi, si stima siano molto più elevati. Secondo un sondaggio sulla violenza di genere realizzato questa estate da Swg per il Tg La7, al 64% delle donne è capitato di subire molestie e attacchi sessuali: il 59% ha ricevuto apprezzamenti sessuali non graditi, il 35% si è sentita in pericolo temendo un’aggressione sessuale, il 26% è stata toccata nelle parti intime contro la sua volontà, il 24% è stata baciata senza che lo volesse.