Veronesi e il suo Puccini. "La Cultura è libertà. Per anni prigionieri di pregiudizi politici"

Il presidente del Comitato delle celebrazioni a ruota libera. "Basta, la Sinistra non è depositaria più di altri di certi valori". Il piano: un mix tra iniziative popolari e manifestazioni elitarie

Alberto Veronesi, presidente del Comitato delle celebrazioni pucciniane

Alberto Veronesi, presidente del Comitato delle celebrazioni pucciniane

Firenze, 24 marzo 2023 – «La Cultura è libertà. Non appartiene a nessuno, non è appannaggio di quel partito invece che di un altro, non appartiene a uno schieramento ideologico, nessuno può fregiarsi più di altri di essere detentore del valore culturale. La Cultura è l’essenza dell’Uomo e lo rappresenta nel corso della Storia".

Parola di Alberto Veronesi, direttore d’orchestra, presidente del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, ex candidato a sindaco a Lucca alle ultime amministrative e candidato alle elezioni regionali in Lombardia per Fratelli d’Italia.

La sua missione è fare Cultura e sdoganare "finalmente" Puccini da luoghi comuni e pregiudizi rendendolo agli occhi del mondo "più grande di quello che è stato considerato finora".

Messo a capo del Comitato dal governo Draghi, l’esecutivo Meloni ha riconfermato in lui piena fiducia mettendo nero su bianco i finanziamenti per le celebrazioni.

Veronesi lei vuole incidere, lasciare traccia, è uno che rompe gli schemi. In tanti l’hanno seguita anche nelle sue iniziative politiche, adesso la sua battaglia per il Valore Cultura in nome di Puccini.

"Vede, la Cultura è fondamentale nella vita dell’Uomo. Troppo spesso sulla Cultura si gioca una disputa perché si pensa che sia appannaggio di una parte politica invece che di un’altra. Ciò avviene ovunque. In Italia si pensa, sbagliando e continuando a sbagliare, che per forza sia retaggio della Sinistra. La Storia non dice ciò, non arriva a queste conclusioni".

Prendiamo ad esempio Giacomo Puccini.

"Allora, Puccini non era un progressista, era un conservatore, amava Bismarck e Crispi. Mettergli delle etichette addosso è la cosa più sbagliata: lui ci ha lasciato un’eredità culturale, un valore condivisibile da tutti senza appartenenze politiche".

Le celebrazioni pucciniane gli daranno il giusto lustro.

"Il Comitato, che ho l’onore di presiedere, lo vuole celebrare ed esaltare, ma anche far conoscere a chi ignora la sua immensa bravura. Voglio creare un’attrattiva globale su Puccini mettendo in prima fila i luoghi pucciniani: la Versilia con Viareggio capitale e Lucca per ridare identità di riferimento in luoghi definiti. Voglio far in modo che iniziative popolari si miscelino con progetti dedicati a élite internazionali che vogliono entrare nel mondo pucciniano pienamente. Perciò penso a grandi personalità, a grandi ospiti, ad esempio il mondo di Hollywood, Elon Musk, mecenati che amano l’Italia di Puccini".

Grandi idee, ma non mancano le polemiche.

"È incredibile, quando si parla di Puccini ci sono personalità che fanno il tifo affinché il progetto fallisca.... sono quelli del tanto peggio tanto meglio, ma io non mollo".

Anche attraverso Puccini ribadisce l’importanza del Valore Cultura.

"La Cultura è libertà. Non appartiene a nessuno, appartiene all’Uomo. È il suo Dna. Non mettiamo etichette alle personalità che hanno fatto Cultura. Pasolini è stato amato da destra e sinistra per fortuna, su Battisti si è detto che era la colonna sonora della destra, Beatrice Venezi, grande musicista, per essersi schierata, per aver espresso il suo libero pensiero ha avuto critiche per me assolutamente ingiuste. Per fortuna il nuovo governo sta cercando di liberare la Cultura puntando i riflettori sul merito e sulle qualità. Si respira un’aria nuova, di libertà appunto".

La Toscana e la Cultura.

"Non si è mai riusciti a far mettere radici a grandi iniziative che potessero andare oltreconfine. Faccio un esempio su tutti: Alexander Pereira, ex sovrintendenti del Maggio fiorentino. Non lo si è capito fino in fondo nelle sue potenzialità, non si è creduto nel suo progetto e nei suoi obiettivi, non gli è stato dato tempo per realizzarli e adeguato sostegno... Lui voleva creare e lo stava facendo, una programmazione di altissimo livello; intorno alla sua figura c’era un cenacolo di mecenati e sponsor pronti ad assecondare le sue idee. Perché, mi domando, non si è capito che il suo obiettivo era un vero e duraturo salto di qualità per Firenze, la Toscana e il Belpaese?".

Lei riuscirà nella sua missione?

"Veniamo da anni in cui ci sono state più dispute su Puccini che capacità di fare sinergia intorno alla sua figura... basti pensare che i beni del maestro per anni sono stati nel degrado... fino all’altro ieri battaglia tra i luoghi pucciniani per accreditarsi come terra d’elezione. Questo è lo scenario. Ma abbiamo adesso volontà, idee, strumenti e finanziamenti per celebrare degnamente un Maestro della Musica; dobbiamo lavorare a celebrazioni, come stiamo già facendo, per rendere, come merita, Puccini un Grande".