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Arezzo, 3 luglio 2025 – “Massimo rispetto per il lavoro della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, ma attenzione: mai dimenticare che i circoli non sono attività commerciali. Sono presìdi sociali, culturali e comunitari che tengono insieme le persone, soprattutto nei paesi e nelle zone più distanti dai grandi centri urbani e metropolitani”. A dirlo è Gianluca Mengozzi, portavoce del Forum del Terzo Settore della Toscana, intervenendo sulla vicenda che sta coinvolgendo numerosi circoli del Valdarno, sottoposti a verifiche fiscali negli ultimi mesi. Le contestazioni mirano a ricostruire i circoli coinvolti come esercizi commerciali, senza considerare le attività sociali che svolgono, cosa che, se confermata, li escluderebbe dal mondo del Terzo Settore assimilandoli all'impresa. In alcuni casi sono state inflitte sanzioni rilevanti, mentre per un circolo è stato addirittura disposto un provvedimento di chiusura temporanea, poi sospeso dai giudici in attesa dell’udienza prevista a fine luglio. “A conferma della delicatezza e della complessità della situazione — aggiunge Mengozzi — nei giorni scorsi anche il senatore toscano Dario Parrini ha presentato un’interrogazione parlamentare per richiamare l’attenzione dei Ministeri competenti su quanto sta accadendo. Un’iniziativa importante che chiede di fare chiarezza e di evitare che realtà associative senza scopo di lucro, iscritte al Registro del Terzo Settore e con una funzione sociale riconosciuta, vengano equiparate ad attività commerciali. È interesse del Terzo settore per primo garantire il rispetto delle regole, riconoscendo però il grande valore sociale e di questi presìdi per le loro comunità". Il Forum del Terzo Settore Toscana lancia un appello a cittadini e istituzioni a non cadere in semplificazioni pericolose. “Attenzione a non criminalizzare i circoli ricreativi e culturali — conclude Mengozzi —. Sono un patrimonio del nostro tessuto sociale, luoghi che rafforzano la coesione e la solidarietà nelle comunità tramite il generoso impegno di tanti volontari. Siamo certi che, nel confronto con le autorità, si sapranno distinguere situazioni diverse e riconoscere il valore sociale di chi opera correttamente”.