
Firenze, 16 marzo 2021 - La pausa in piazza Duomo, la passeggiata fino al piazzale Michelangelo, il pomeriggio tra Borgo Albizi e via de’ Benci, la spesa al Mercato Centrale tra una lezione e un’altra. Se nel centro storico si sente di nuovo parlare americano è merito loro: dei cento ragazzi che sono arrivati dagli Stati Uniti per studiare all’Istituto Lorenzo De’ Medici. Sono arrivati con i covid free flights , cioè i voli per i quali è necessario farsi un tampone prima del momento della partenza e dopo l’arrivo, preso gli aeroporti di Roma o Milano. Se uno è negativo, non ci sono problemi e può entrare nel nostro Paese.
«I ragazzi sono tornati perché amano Firenze, sono legatissimi alla nostra città. E non vedevano l’ora di poter rientrare" spiega Carla Guarducci, la direttrice della Lorenzo de’ Medici, un punto di riferimento per il quartiere di San Lorenzo grazie alle tante attività di volontariato e iniziative culturali. "Siamo felici – prosegue Guarducci – di vedere questo attaccamento che hanno i ragazzi nei confronti di Firenze. Grazie al legame con varie associazioni del territorio e il dialogo con artisti internazionali, gli americani acquisiscono una familiarità con la città che vivono e la sentono vicina nei gesti semplici del quotidiano".
Non sono gli unici , gli studenti che sono arrivati alla Lorenzo de’ Medici. Anche la Florida State University ha ripreso la propria attività, come la James Madison University con gli studenti del master. "I corsi, invece, partiranno a settembre" sottolinea la direttrice Caterina Paolucci. Sono circa 500 in tutto gli arrivi, 2mila a Roma. "C’è tanta voglia di tornare, a influire positivamente il piano vaccini che in America sta procedendo velocemente e la percezione di sicurezza sulla situazione italiana. E soprattutto il grande amore che hanno nei confronti di Firenze" spiega Fabrizio Ricciardelli, direttore dalle Kent State University e presidente Aacupi, l’associazione delle università Usa. Ricciardelli ringrazia Governo e Regione per la modifica al testo unico sull’immigrazione che consentirà agli studenti Usa di evitare la farraginosa procedura del permesso di soggiorno.
La nuova norma consente a chi rimane in Italia per motivi di studio per non oltre 150 giorni di presentare una ‘Dichiarazione di presenza’, accompagnata da una ‘Dichiarazione di garanzia’. "Sono ottimista – prosegue Ricciardelli – io partirò con le lezioni in estate. E sono sicuro che quasi tutti ripartiranno tra luglio e settembre".
Secondo i dati Aacupi, a fine febbraio 2020 a Firenze erano circa 9mila gli studenti, costretti poi a rimpatriare in pochi giorni causa Covid. In estate altri 10mila sarebbero arrivati per periodi di studio più brevi mentre nel cosiddetto fall semester (il semestre d’autunno, che va da fine agosto a dicembre) sarebbero arrivati altri 12mila. Per quanto riguarda l’impatto economico in questo settore, per un anno preCovid a Firenze si stimano circa 150milioni di euro di spesa e investimento da parte di università Aacupi, studenti, docenti e staff con una perdita nel 2020 dell’80-90%.
«La vera ripartenza si registrerà d’estate, anche se tanto dipenderà dalla situazione sanitaria italiana e dal piano vaccinale che in America sta procedendo in modo molto spedito — conclude Ermelinda Campani, direttrice della Stanford University — Noi siamo fiduciosi. E insieme alle istituzioni, approfittiamo di questo momento per fare una riflessione sulla Firenze che vogliamo e su come sarà la città dopo la pandemia. Ci aspettano tante sfide e altrettante opportunità: è importante farsi trovare preparati".