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Uccise la compagna a Cuneo, condannato a 15 anni. Da bambino vittima di abusi al Forteto

Francesco Borgheresi ha vissuto fino all'età di vent'anni nella comunità di Vicchio, figlio di una coppia di soci fondatori

Il luogo del femminicidio

Cuneo, 29 ottobre 2021 – Francesco Borgheresi ha vissuto fino all'età di vent'anni nella comunità 'Il Forteto’ di Vicchio in provincia di Firenze, figlio di una coppia di soci fondatori. Faceva parte di un'associazione di vittime della comunità e in questa veste aveva anche incontrato Papa Francesco. Alcuni esponenti di quella comunità, tra cui la madre putativa dell'ex alpino, sono stati condannati anni fa per violenze e maltrattamenti. Ora è arrivata una condanna per lo stesso Borgheresi, ex caporal maggiore degli alpini di 42 anni, che il 22 maggio 2020 uccise a colpi di pistola la compagna nel parcheggio di un centro commerciale di Cuneo

È stato condannato a 15 anni e due mesi per omicidio volontario e porto d'armi. La sentenza del giudice Cristina Gaveglio è arrivata oggi pomeriggio dopo un'ora di camera di consiglio. Il processo si è svolto col rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena. La Procura di Cuneo aveva chiesto una condanna a 27 anni, ovvero 18 con lo sconto di pena. Chiesto anche un risarcimento previsionale di 70 mila euro alle due sorelle della vittima, assistite dall'avvocato Alberto Crosetto: «Sentenza troppo poco severa» ha commentato fuori dal tribunale. «È stata riconosciuta una parte della verità. Attendiamo le motivazioni, faremo l'appello», commenta invece l'avvocato Beatrice Rinaudo, che difende Borgheresi, presente in aula. 

La vittima è la 43enne Mihaela Apostolides, di origini rumene. L'omicidio era avvenuto pochi giorno dopo la fine del primo lockdown. Il militare aveva conosciuto la donna anni prima, mentre lavorava in caserma a Pinerolo e lei era cameriera in un locale di Verzuolo. L'uomo aveva raggiunto la donna da Firenze in auto e, dopo due giorni insieme, le aveva sparato quattro colpi di pistola nell'abitacolo della sua Fiat Panda.

 

Maurizio Costanzo