LISA CIARDI
Cronaca

Toscana zona gialla, ma nessuno può far festa. "Tra una settimana rischiamo l’arancione"

Il governatore Giani: "Non abbassiamo la guardia, altrimenti gli sforzi saranno inutili". Medici di famiglia, i sindacati polemizzano

La mano di un operatore sanitario su quella di un paziente

Firenze, 6 febbraio 2021 - La Toscana si prepara alla quinta settimana in zona gialla. Con la consapevolezza che la prossima potrebbe vederla passare in arancione e con un comune già rosso (Chiusi, in provincia di Siena). Giornata agrodolce ieri per i toscani che da una parte festeggiano il buon risultato e dall’altro guardano con preoccupazione il salire dei contagi (l’indice Rt è a 0.98, vicinissimo alla soglia critica di 1) e l’avvicinarsi delle varianti a più rapida trasmissione.

«Ho parlato con il ministro Speranza – ha scritto il presidente, Eugenio Giani - e abbiamo concertato che resteremo per la quinta settimana consecutiva in zona gialla, una bella notizia! Un risultato che dimostra la responsabilità e gli sforzi fatti, ma non abbassiamo la guardia. Senza distanziamento, mascherine sempre indossate e igiene delle mani, i contagi potrebbero portarci dal 15 febbraio in zona arancione".

Preoccupazione anche nella parole del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che da ieri ha fatto scattare l’ordinanza sul divieto di stazionamento il venerdì e sabato nelle aree a rischio assembramenti.

"I contagi sono in crescita – ha detto – Ieri (giovedì, ndr ) abbiamo toccato il record degli ultimi mesi, ma anche oggi (ieri, ndr ) i dati non sono rincuoranti: abbiamo 703 nuovi positivi in Toscana, di cui 191 nella Città metropolitana. Le regole sono necessarie altrimenti rischiamo la zona arancione". Intanto da lunedì il personale scolastico (docenti, amministrativi e ausiliari) potrà prenotare il test antigenico gratuito con tampone sul portale prenotatampone.sanita.toscana.it con l’obbiettivo di migliorare gli screening.

Oggi invece è prevista la presentazione ufficiale della fase due della vaccinazione, che avrà al centro anziani e categorie a rischio. Confermata la partenza a metà febbraio e la sinergia con i medici di famiglia che vaccineranno i soggetti fragili e gli ultra65enni (oltre 900mila in Toscana), partendo dagli over 80 (283mila).

Ma a proposito non mancano le polemiche: Nicola Marini e Filippo Simonelli referenti toscani del Sindacato medici italiani (Smi) lamentano il mancato coinvolgimento da parte della Regione. "I medici di famiglia – dicono - vengono messi in mezzo senza che tutte le organizzazioni sindacali siano interpellate".

Resta intanto stabilmente gialla la Liguria dove, con un Rt a 0.95, il governatore Giovanni Toti contava di poter riaprire presto i ristoranti per cena. Una speranza poi raffreddata dalle precisazioni nazionali. "Rispetto alla notizia del via libera all’apertura dei ristoranti la sera in zona gialla e a pranzo in arancione – ha detto ieri - il Cts ha precisato che la decisione definitiva spetta al Governo. L’ennesimo episodio di confusione, con comunicazioni contraddittorie".