Toscana zona arancione: cambiano le regole anti-covid. Ecco cosa non si può fare

L'ordinanza del ministro Speranza che detta le disposizioni. Le anticipazioni date dal presidente della Regione Abruzzo

Controlli in strada a Firenze (New Press Photo)

Controlli in strada a Firenze (New Press Photo)

Firenze, 9 novembre 2020 - La Toscana diventa zona arancione, da zona gialla. Accadrà da mercoledì 11 novembre per almeno due settimane. Lo stabilisce la nuova ordinanza del ministro Speranza, che detta le regole anti-covid per le regioni in cui gli indicatori di contagio si innalzano. E cambiano adesso le abitudini.

Non sarà più possibile entrare o uscire dalla regione se non per comprovati motivi di lavoro e salute. Mentre chiuderanno bar, pasticcerie e ristoranti. Potranno fare solo cibo da asporto. Cambiano diverse cose per le scuole.  Diventano arancioni anche Basilicata, Abruzzo, Liguria e Umbria

Nelle scorse ore c'era stato l'appello dell'Ordine dei Medici di Firenze: "Chiudete tutto, non ci sono alternative".

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Le regole in zona arancione

In una regione in zona arancione i suoi cittadini non possono spostarsi in altre regioni salvo comprovati motivi di lavoro, di salute o di necessità. Non ci si può spostare nemmeno in un comune diverso senza autocertificazione e valido motivo, mentre ci si può spostare liberamente nel proprio comune dalle 5 alle 22 (ma è consigliato farlo solo per necessità).

Non si può andare nelle seconde case in un comune diverso se non per urgenti ragioni (come riparazioni e simili). Se sono nel proprio comune, comunque ci si può andare dalle 5 alle 22.

Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Chiusi bar, ristoranti e pasticcerie, che potrebbero però fino alle 22 erogare cibo da asporto.

Chiusi i centri commerciali nei festivi e prefestivi. La capienza dei mezzi pubblici resta al 50%. Didattica a distanza al 100% per superiori e università, in presenza gli altri gradi con mascherine.

Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. È consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi.

Cosa cambia per le scuole

Per quanto riguarda le scuole, ecco le nuove regole: didattica a distanza al 100% ma solo alle superiori, mentre elementari e medie rimangono in presenza. Didattica in presenza se si devono usare i laboratori. Didattica in presenza per gli alunni disabili. Le mense rimangono aperte ma vengono sospese tutte le gite didattiche. Dai 6 anni in su tutti dovranno indossare la mascherina anche al banco.

Giani: "Sacrificarci ora per uscirne il prima possibile"

«Il messaggio che voglio dare è quello che facciamo il sacrificio ora per poterne uscire il prima possibile». Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo a Zapping su Radio1 a proposito del passaggio della regione in fascia arancione. «Con spirito assolutamente costruttivo mi adopererò per il rispetto di queste previsioni che il Comitato tecnico-scientifico ha fatto, e di cui assolutamente mi fido», ha aggiunto Giani spiegando che questo è «un sacrificio che ci impegna e mi impegna ad aumentare l'offerta sanitaria, di letti che possano alleggerire gli ospedali: ci impegna a darci da fare perché i comportamenti dei cittadini possano essere responsabili e virtuosi per rallentare questo virus». "Per quello che riguarda la nostra situazione - prosegue poi Giani - non è in criticità sui 21 parametri, ma è soprattutto sull'Rt, ovvero l'altro livello di valutazione, quello che è il moltiplicatore dei contagi".

Sindaco Empoli: "Bene, siamo stati ascoltati"

In attesa del vaccino, "dobbiamo fare i conti con la realtà". Così Brenda Barnini, responsabile nazionale welfare del Pd e sindaco di Empoli, commenta su Facebook il passaggio della Toscana da Regione gialla ad arancione. Barnini e i sindaci dell'empolese-valdelsa sono stati in prima fila, in questi giorni, nel chiedere un innalzamento del livello dei provvedimenti. "Bene - aggiunge Barnini - che la preoccupazione manifestata dai sindaci sia stata ascoltata. Dobbiamo fare tutto il possibile per far scendere la curva dei contagi e non far arrivare al collasso il sistema sanitario".

Confartigianato: "Retrocessione non ci stupisce"

"La retrocessione in zona arancione della Toscana non ci stupisce. Anzi". E' quanto dichiarato dal presidente di Confartigianato Firenze, Alessandro Sorani. "Purtroppo ci aspettiamo che a breve possa esserci un ulteriore peggioramento delle misure di contenimento del virus anche per la nostra regione - ha aggiunto Sorani - Quello che ci allarma più di tutto è questo muoversi a tentoni e un navigare a vista senza alcuna lungimiranza da parte del Governo.

Il Pd: "Zona arancione scelta obbligata"

"La decisione di collocare la Toscana tra le zone cosiddette arancioni è una scelta obbligata, per abbassare i contagi e alleggerire la pressione sulle strutture sanitarie affinché il sistema non arrivi al collasso". Così Simona Bonafe', segretaria del Pd toscano. "Contemporaneamente da settimane la Regione Toscana si sta adoperando al massimo per individuare nuovi posti letto e spazi da trasformare in luoghi di degenza - ha aggiunto Bonafe' - Solo in questo modo potremo evitare che il sistema arrivi a saturazione, consapevoli che il passaggio odierno comporterà disagi ai cittadini e peserà in particolare su alcune categorie economiche e lavoratori già fortemente in crisi, per i quali certamente ad ogni livello devono essere previsti gli indennizzi necessari".