
Pianeta Terra (foto Ansa)
Firenze, 1 luglio 2025 - È un mistero, ma di fatto sta accadendo realmente: la rotazione della Terra sta accelerando per effetto di più fattori, non ancora ben compresi. Cosa significa? Che stiamo per vivere a luglio i gironi più corti dell'anno. Di solito invece, quando si pensa al giorno più corto dell'anno viene subito in mente il 21 dicembre, quello del solstizio d’inverno. Ma in questo caso ci si riferisce alle ore di luce che ci regala il sole rispetto a quelle di buio. Quelli che si verificheranno questo mese invece, sono esattamente i giorni più corti, e in questo caso la luce del sole non c'entra nulla.
Le date da cerchiare in rosso sono queste: mercoledì 9 luglio, martedì 22 luglio e martedì 5 agosto. Sono tre le date che questa estate potrebbero far segnare il nuovo record del giorno più breve mai misurato. Colpa del moto di rotazione della Terra, che a partire dal 2020 ha cominciato ad accelerare, accorciando impercettibilmente di qualche millisecondo le canoniche 24 ore del giorno solare medio. Lo indica l'astrofisico Graham Jones sul sito Time and Date. "Il nostro pianeta è un cronometro quasi perfetto, ma non del tutto", afferma l'esperto. "In media, la Terra compie una rotazione completa sul proprio asse in 86.400 secondi (ovvero 24 ore), con un'approssimazione di circa un millisecondo", una fluttuazione più breve di un battito di ciglia che può essere rilevata solo utilizzando gli orologi atomici. Fino al 2020 la rotazione terrestre era gradualmente rallentata e il giorno più corto mai registrato aveva fatto segnare solo 1,05 millisecondi in meno. Poi la tendenza si è invertita, con la rotazione terrestre che ha accelerato inanellando nuovi record anno dopo anno, specie nei mesi estivi. I giorni più brevi sono stati il 30 giugno 2022, durato 1,59 millisecondi in meno, e il 5 luglio 2024, durato 1,66 millisecondi in meno. Per quest'anno si prevede che la Terra si avvicinerà di nuovo a questo valore record intorno al 9 luglio, al 22 luglio e al 5 agosto. Le possibili date sono tre perché le variazioni a breve termine della lunghezza del giorno sono influenzate dall'orbita della Luna: la rotazione terrestre è infatti più veloce quando la Luna si trova molto a nord o a sud dell'equatore terrestre. Difficile dire perché la Terra abbia accelerato e quando rallenterà di nuovo, sottolinea l'astrofisico: "Le variazioni a lungo termine della velocità di rotazione terrestre - spiega - sono influenzate da una lunga lista di fattori, fra i quali il complesso moto del nucleo terrestre, degli oceani e dell'atmosfera".
Un altro fenomeno raro di luglio: l'ombra di Titano su Saturno dà spettacolo. Quest'estate sarà possibile ammirare uno spettacolo astronomico che si verifica solo ogni 15 anni, e che dunque non ricapiterà fino al 2040: sul disco di Saturno viene proiettata l'ombra della sua luna più grande, Titano, mentre gli orbita intorno ogni 16 giorni. Accade perché, ogni 15 anni, la Terra e Saturno si allineano perfettamente, tanto che gli anelli scompaiono alla vista come è successo nel marzo 2025, mentre nel 2032 sarà possibile vedere l'intero disco in un cerchio perfetto attorno al pianeta.Tre di questi passaggi sono già avvenuti, ma ci saranno altre 7 occasioni per osservarli: il 2 e il 18 luglio, il 3 e il 19 agosto, il 4 e il 20 settembre e, infine, il 6 ottobre. La durata dei transiti, tuttavia, diminuirà di volta in volta finché a ottobre l'ombra sarà visibile per un solo minuto. Lo stesso fenomeno interesserà anche altre lune di Saturno, come Mimas e Rea, ma le loro ombre piccole e chiare saranno molto più difficili da osservare. Titano è infatti la seconda luna più grande del Sistema Solare dopo Ganimede, il gigantesco satellite di Giove: il suo diametro di oltre 5mila chilometri lo rende anche leggermente più grande di Mercurio e il 50% più largo della nostra Luna. Titano è anche l'unica luna del Sistema Solare, oltre a quella della Terra, ad essere stata visitata da una sonda spaziale costruita dall'uomo. La sonda Huygens dell'Agenzia Spaziale Europea è infatti atterrata su Titano nel 2005. Era progettata per ottenere dati sull'atmosfera nel corso della sua discesa durata più di 2 ore, ma continuò a inviare dati anche dopo l'atterraggio per oltre 3 ore, funzionando alla temperatura di meno 180 gradi.