
Studenti a scuola
Firenze, 15 luglio 2025 – Sono 3.097 i posti destinati alla Toscana tra le oltre 54 mila assunzioni di docenti previste dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2025/2026. Un numero significativo, sulla carta superiore a quello dello scorso anno. Ma i sindacati lanciano l’allarme: “Il rischio concreto è di non riuscire a coprire tutti i posti disponibili, perché mancano ancora diverse graduatorie dei concorsi Pnrr”, avverte Roberto Malzone, segretario toscano della Cisl Scuola.
Lo confermano anche i dati: nel 2024, a fronte di 3.549 ruoli disponibili in Toscana, il Ministero ne autorizzò 2.367, ma solo 2.196 furono effettivamente utilizzati. Quest’anno, la Cgil prevede circa 2.866 assunzioni effettive, 250 in meno del totale disponibile. Le difficoltà maggiori sono legate al ritardo nella pubblicazione e nel completamento delle graduatorie di concorso, in particolare per alcune classi.
“Non riusciamo ad assumere, pur avendo le disponibilità – spiega Malzone –. Non sono ancora stati banditi i concorsi per alcune classi di laboratorio, quindi non ci sono candidati idonei tra gli insegnanti tecnico-pratici. Rischiano di restare scoperte anche le cattedre legate al liceo musicale per mancanza di disponibilità di cattedre. Insomma, avremmo gli idonei ma non possiamo assumerli”. In forte sofferenza anche il sostegno: “Abbiamo poco organico di diritto e mancano insegnanti specializzati. Le criticità restano gravi”.
La distribuzione dei posti tra le diverse classi di concorso sarà ora affidata agli Uffici scolastici regionali, che dovranno bilanciare posti vacanti e aspiranti disponibili. Si procederà attingendo dalle graduatorie ad esaurimento, dai concorsi del 2016, 2018 e 2020, ma soprattutto dai nuovi concorsi del 2023 e 2024 legati al Pnrr, i cosiddetti Pnrr1 e Pnrr2. Per il sostegno, eventuali posti non coperti passeranno ai docenti specializzati delle graduatorie provinciali (Gps), che potranno concorrere anche fuori dalla propria provincia o regione.
Il precariato resta una delle grandi incognite. “Stimiamo sempre numeri alti, anche se non ancora ben definiti – spiega Malzone –. Di certo continuerà a esserci una quota importante di supplenti. Il calo delle nascite ha ridotto il numero di studenti, ma la disponibilità di docenti rimane insufficiente, soprattutto per il sostegno”. Il fabbisogno dei docenti, infatti, viene calcolato in base alla previsione delle nascite, ma spesso non corrisponde a un organico realmente disponibile.
Pasquale Cuomo, segretario toscano della Flc Cgil, sottolinea che “le graduatorie per la scuola primaria saranno quasi esaurite, ed è un buon risultato, frutto di una battaglia storica. Ma in molte altre classi ci sono ancora troppi idonei in attesa”. E aggiunge: “Da oggi fino al 31 luglio si lavorerà sulle immissioni in ruolo, poi dal primo agosto si passerà alle assegnazioni sul sostegno. I dati reali sulle assunzioni si potranno conoscere solo a metà agosto. Rispetto allo scorso anno, la macchina organizzativa si è mossa con un po’ più di anticipo, ma nonostante l’aumento formale del contingente, le assunzioni rimangono insufficienti. Ci sono ancora concorsi non completati e, in alcuni casi, concorsi conclusi ma senza più disponibilità di posti, a causa del calo della natalità. In più, a partire dal prossimo anno scolastico, è previsto un taglio dell’organico: si parla di meno 375 cattedre a tempo pieno in tutta la Toscana, un dato che deriva direttamente dalla legge di bilancio. Sommando questo taglio alla denatalità, si crea un problema strutturale importante. E ulteriori tagli sono già previsti anche per l’anno successivo. A questo si aggiunge un’altra criticità: molti idonei del concorso 2020, in particolare nelle lingue straniere, sono ancora in attesa di assunzione e rischiano di restare nuovamente esclusi”.
Intanto, il ministro Giuseppe Valditara ha firmato il decreto per l’immissione in ruolo di 48.504 docenti (di cui 13.860 per il sostegno), cui si aggiungeranno 6.022 docenti di religione grazie al concorso bandito nel 2024. “Per settembre assumeremo oltre 54 mila docenti – ha dichiarato –. È un numero record. Puntiamo a garantire maggiore continuità didattica agli studenti e stabilità agli insegnanti. Abbiamo dedicato particolare attenzione al sostegno, consapevoli del suo ruolo fondamentale per gli studenti più fragili”.