
Piante sul balcone (foto Istock di repertorio)
I condomini del mio palazzo hanno piantato nel giardino condominiale alcune piante di edera che si arrampicano sulla rete di recinzione che segna il confine con i vicini. Dall’altra parte, la rete si affaccia sui vari giardini privati dei diversi condomini, divisi fra chi vuole l’edera e chi no. Ne nascono continue discussioni, con potature, piante che seccano (in modo certamente non naturale...) e litigi. Sarebbe possibile capire se l’edera può stare o meno sulla rete? Chi può tagliarla o toglierla?
Antonio F., Pisa
Risponde l’esperto
Il problema oggetto della lettera è molto frequente. Le questioni giuridiche sono due: distanze legali e manutenzione delle piante. La distanze delle piante dal confine è regolata dal Codice civile che, a seconda della tipologia di pianta, la prevede in centimetri o metri. Nel caso di specie parrebbe che la distanza corretta sia di 50 centimetri dal confine. La norma di riferimento è l’articolo 892 comma tre del Codice civile che prevede come la distanza sia di «mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo». La norma indica anche che «la distanza si misura dalla linea del confine alla base esterna del tronco dell’albero nel tempo della piantagione, o dalla linea stessa al luogo dove fu fatta la semina». Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 896 del Codice civile, il proprietario del fondo «invaso» può recidere i rami delle piante del confinate che si propendono oltre confine.