
Agenzia delle Entrate (foto Ansa di repertorio)
Nel 730/2025 cambiano alcune regole sui bonus legati alla casa. Il Superbonus, per le spese sostenute nel 2024, scende al 70% e la detrazione viene suddivisa in 10 rate annuali di pari importo. Stesso schema anche per il Sismabonus, che passa anch’esso da 5 a 10 anni di rateazione.
Un’altra novità riguarda le spese 2023: chi lo desidera può rivedere la scelta fatta lo scorso anno nel 730, passando dalla rateazione in 4 anni a quella in 10 anni. Una possibilità pensata soprattutto per i redditi più bassi, per evitare di perdere parte del beneficio fiscale in caso di incapienza.
Infine, il bonus mobili: dal 2025 il tetto di spesa su cui si calcola la detrazione al 50% scende da 8mila a 5mila euro. Sul fronte delle locazioni brevi, la manovra 2024 ha stabilito un innalzamento dal 21 al 26 per cento dell’aliquota di cedolare se il locatore dà in affitto più di un’abitazione. Ciò significa che se il contribuente nel 2024 ha avuto soltanto un immobile locato con affitto breve, il prelievo della cedolare resterà quello di sempre, cioè fisso al 21%. Il rincaro al 26% scatta invece dal secondo immobile e fino al quarto, cioè in pratica viene applicato sul secondo, terzo e quarto immobile con affitto breve. Se poi gli immobili sono più di quattro, a quel punto l’attività viene inquadrata in una vera e propria logica d’impresa, con l’obbligo conseguente per il locatore di aprirsi la partita Iva. Quindi, spiega il Caf Acli, ipotizzando che un locatore nel 2024 abbia dato in affitto tre appartamenti con locazione breve, su uno di essi, a sua scelta, sarà applicata la cedolare «light» del 21%, mentre sugli altri due quella rialzata al 26%.