
Un centro di assistenza fiscale
Un errore tecnico all’inizio della campagna fiscale 2025 ha creato confusione tra i contribuenti che hanno presentato il modello 730 nei primissimi giorni disponibili.
"A causa di un difetto normativo, gli acconti erano calcolati male. La norma si era dimenticata di considerare gli acconti nell’accorpamento delle aliquote. Dunque, il sistema calcolava acconti anche dove non erano dovuti perfino nei casi in cui l’imposta risultava a zero", spiega Stefano Vasarri del Caf Acli Firenze.
Il problema nasceva infatti proprio dall’accorpamento delle aliquote Irpef, che però inizialmente non teneva conto del corretto ricalcolo degli acconti. L’anomalia è stata segnalata da un Caf della Cgil, spingendo il governo a emanare un provvedimento correttivo urgente.
Per qualche giorno si era ipotizzato anche uno slittamento della scadenza del 730 dal 30 settembre al 31 ottobre, ma l’ipotesi, almeno fino ad oggi, è rientrata: la scadenza resta per ora fissata al 30 settembre 2025. Chi ha inviato la dichiarazione prima di aprile potrebbe però aver ricevuto un calcolo errato.
"Nel nostro caso – racconta Vasarri – su circa 3mila dichiarazioni già chiuse, abbiamo dovuto rielaborarne 400. In diversi casi gli acconti risultavano troppo alti, e non giustificati".
"Chi ha fatto il 730 nei primissimi giorni - suggerisce dunque il responsabile dei Caf Acli Firenze - chieda una verifica. Le somme eventualmente versate in più possono essere recuperate".
I lavoratori subordinati con reddito entro i 15mila euro possono beneficiare di una detrazione aumentata a 1.955 euro. Per i lavoratori con redditi compresi tra 20 e 32mila euro, viene invece introdotta una detrazione automatica di mille euro. Tale importo decresce progressivamente fino ad annullarsi al superamento della soglia dei 40mila euro.