
Ieri i carabinieri sono tornati sul luogo dell'incidente
San Rocco (Sovicille), 28 settembre 2021 - La strada buia, un tempo da lupi. Domenica sera era stato il diluvio anche a San Rocco. Il ’Tula’, così tanti chiamavano Filiberto Tuliani, 77 anni, stava tornando a casa dopo aver fatto cena. Ma nella sua abitazione a Poggio Perini, poco fuori il paese, non è mai arrivato. La motocarrozzina elettrica su cui viaggiava sempre è stata urtata da una macchina che era appena partita. Tanto è bastato per far volare in aria il pensionato che, atterrando, ha battuto con violenza la testa. Soccorsi, tentativi di rianimarlo: tutto rapido. Ci hanno provato in ogni modo i sanitari ma per Tulini non c’è stato niente da fare. I carabinieri della stazione di Sovicille, aiutati dai colleghi del Radiomobile, hanno sequestrato su disposizione del pm Valentina Magnini sia la motocarrozzina che l’uomo usava abitualmente perché faticava a camminare, sia l’Audi A3 a bordo della quale viaggiavano tre kosovari, ora nel deposito ’Sicar’. Alla guida un 26enne, che vive nel comune di Sovicille, serio e lavoratore lo descrivono, ora indagato per omicidio stradale. E subito sottoposto, è la prassi, ad alcol test ed esami tossicologici. Lo difende l’avvocato Manfredi Biotti. Ieri sono arrivate sul tavolo del pm le carte dell’incidente: valuterà se fare l’autopsia. La salma è all’obitorio a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul posto domenica è accorso uno dei figli, Rudy, che fa il veterinario nel Nord Italia e si trovava qui in questi giorni. Si sono precipitati anche il cugino Adriano Rosini e la cognata del 77enne da Poggibonsi, paese di cui era originario.
La tragedia del ’Tula, al di là della ricostruzione della dinamica che spetta agli investigatori, ha scosso il paese. Perché era un vero personaggio quest’uomo con una passione esagerata per il San Rocco calcio. "Era stato nel vecchio consiglio per una quindicina d’anni e poi accompagnatore della prima squadra", ricordano. E Paolo Gozzi sui social l’ha voluto salutare pubblicando il video da lui realizzato lo scorso anno dove l’anziano raccontava di quando con l’Alfa 75, nonostante il lancio di sassi dopo la partita, riuscì a riportare a casa i giocatori da Orbetello. E concludeva: "Siamo ridotti male per il calcio, s’è vissuto momenti gloriosi". Lo conoscevano tutti Filiberto, anche perché la moglie Clara, scomparsa qualche anno fa, ha avuto per una vita il negozio di frutta e verdura nella piazzetta di San Rocco. E il figlio minore, Nico, da giovane aveva indossato la maglia della squadra. Tanti i commenti sui social dopo la tragedia. "Un altro personaggio che se ne va". E ancora: "Persona unica". "Sarroccone nel cuore". "Un grande fotografo che ha girato il mondo", questa era infatti un’altra grande passione del 77enne. Ma qualcuno a San Rocco non nasconde di aver sempre temuto per lui, quando girava in strada con la motocarrozzina, che era comunque omologata per circolare sulla carreggiata.