Saint Laurent nel palazzaccio, 300 assunzioni a Scandicci

Convenzione urbanistica della Cassa depositi e prestiti con il Comune: 28 milioni per ripartire e assegnare un destino al controverso edificio

Uno dei sopralluoghi

Uno dei sopralluoghi

Scandicci, 18 febbraio 2021 -  Un intervento da 28 milioni di euro. Tanto vale il recupero del palazzo delle finanze, noto come il ‘palazzaccio’ e di tutta l’area circostante. Cassa depositi e prestiti ha firmato la convenzione urbanistica con il Comune di Scandicci per dare il via all’intero intervento. Un investimento importante che permetterà alla finanziaria dello Stato di trasformare il complesso immobiliare nel nuovo stabilimento produttivo di Yves Saint Laurent. L’obiettivo è creare un nuovo centro di eccellenza che si occupi della ricerca, dello sviluppo e della produzione di accessori nel settore dei beni di lusso e moda, nonché della formazione di nuovi professionisti; sono infatti stimate circa 300 nuove assunzioni.

"Il rilascio del permesso di costruire relativo agli interventi per lo stabilimento produttivo YSL – ha detto il sindaco Fallani - è previsto entro la fine di marzo 2021; mentre i lavori di riqualificazione verranno avviati entro settembre 2021; si ipotizza la consegna dell’immobile a Yves Saint Laurent entro il 31 gennaio 2023".

Il progetto di riqualificazione si configura come un intervento di recupero dei fabbricati esistenti finalizzato all’insediamento delle nuove destinazioni d’uso, attraverso la valorizzazione e il riutilizzo degli elementi architettonici esistenti, nonché la completa riqualificazione dell’area esterna al complesso. Oltre alla completa rifunzionalizzazione dei fabbricati esistenti, è prevista la realizzazione di parcheggi pubblici e privati, la sistemazione del verde e il completamento e l’adeguamento del tratto di strada pubblica da cui si accede al lotto (via del Parlamento Europeo), per un importo complessivo stimato di 1,8 milioni di euro circa. Per anni il mai terminato centro di calcolo del Ministero delle Finanze è stato noto come il palazzaccio, un enorme monumento allo spreco, un mastodonte in cemento armato, costato senza essere stato ultimato qualcosa come 120 miliardi di vecchie lire. Il ministero ci doveva stoccare i modelli 740 delle regioni del centro Italia.

Un bunker a tre piani , interamente in cemento, costruito tra il 1991 e il 1994: 28.700 metri quadrati di superficie edificata su un lotto di 58.000. Una cattedrale nel deserto, che è costata una montagna di soldi pubblici, ma che finalmente ha trovato una via per il recupero grazie al lavoro costante di raccordo tra la proprietà, ossia Cassa depositi e prestiti e il comune di Scandicci, oltre all’interesse di Yves Saint Laurent per trasformare la struttura nel proprio insediamento produttivo. Del resto Scandicci è diventata nel tempo la capitale italiana della pelletteria di lusso. Con le principali griffe che hanno tutto l’interesse ad approdare in città e insediarsi con centri di produzione, laboratori di stile, uffici e management.

La filiera offre in questo territorio non solo centri di formazione di altissima qualità (Mita, Polimoda, Alta Scuola di Pelletteria) ma anche il contesto per una reale crescita di tutto il settore. Il cambio di rotta è avvenuto nei primi anni 2000, quando alla crisi della industria meccanica e fordista, ha coinciso lo sviluppo della pelletteria con una maggiore attenzione al made in Italy e alla produzione di qualità piuttosto che alla delocalizzazione del prodotto, pratica appannaggio dei prodotti low cost. I vecchi capannoni sono stati occupati nuovamente, rimodernati e resi moderni, sostenibili da un punto di vista energetico, accattivanti per le facciate colorate o ‘stilose’ in acciaio e cristallo. Il palazzaccio era rimasto l’ultimo vuoto da colmare. E probabilmente sarà il progetto più affascinante da portare a compimento.