San Vincenzo (Livorno), 20 maggio 2025 – Nell’operazione ’Drago’ condotta a termine ieri notte, dopo le indagini del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno (coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno), sono finiti in carcere gli 11 presunti autori della rapina ai furgoni portavalori Battistolli messa a segno a San Vincenzo lo scorso 28 marzo. Trasportavano quasi cinque milioni di euro, dei quali ne furono sottratti tre con una azione di stampo para-militare. Sono tutti originari della provincia di Nuoro.

Dovranno rispondere dei reati, tutti in concorso, di: rapina pluriaggravata, detenzione e porto illegale di armi da guerra e armi comuni da sparo, furto pluriaggravato e ricettazione. In manette sono finiti: Giovanni Columbu 40 anni di Ollolai, Renzo Cherchi 39 anni residente a Irgoli, Alberto Mura 40enne residente a Ottana, Antonio Moni 46 anni originario del Nuorese e residente a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa); Francesco Palmas 45enne Jerzu, Francesco Rocca 47 anni di Orotelli, Franco Piras 46 anni residente a Bari Sardo, Marco Sulis 36 anni residente a Villagrande Strisaili. Nicola Fois 33enne di Girasole, Salvatore Campus 51enne di Olzai e Salvatore Giovanni Antonio Tilocca 45 anni nato a Ozieri e residente a Bottidda. È stato indagato a piede libero invece Antonio Stochino (1978) di Arzana, perché nei suoi confronti il Gip ha respinto la richiesta di misura cautelare in carcere del pm di Livorno Ezia Mancusi.
L’arresto dei pericolosi malviventi, è stato portato a buon fine nelle province di Nuoro, Pisa e Bologna, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno, coadiuvati dai Reparti dell’Arma territoriale competenti, dal ROS, dal Gruppo Intervento Speciale, Primo Reggimento Paracadutisti Tuscania, Squadroni Eliportati Cacciatori Sardegna e Sicilia, SOS dei Battaglioni Toscana e Sardegna, Nuclei Elicotteri di Pisa ed Elmas, Nucleo Cinofili di Firenze, per un totale di oltre 300 operatori dell’Arma.
Dalle indagini (che non sono concluse), è emerso che “i rapinatori si erano organizzati con partenze scaglionate dalla Sardegna, sbarcando in porti differenti prima del colpo, e rientrando sull’isola dopo sempre da porti diversi. – hanno spiegato ieri il Procuratore Capo di Livorno Maurizio Agnello e la pm Ezia Mancusi – Inoltre hanno pensato nel giorno dell’assalto ai portavalori a fornirsi di alibi, come quello di partecipare a una fiera in Umbria, o acquistare un macchinario agricolo in Emilia Romagna preparando la fatturazione. Ma non è servito perché i loro alibi sono stati smontati dagli investigatori dell’Arma”.
Monica Dolciotti