
L'ospedale di Livorno
Livorno, 9 settembre 2025 – L’Asl Toscana nord ovest si conferma tra le aziende sanitarie capofila nei processi di donazione di organi. Lo scorso 28 agosto, all’ospedale di Livorno, è stata realizzata la prima donazione di cuore da donatore a cuore fermo (tecnica Donation after circulatory death – DCD) in un presidio ospedaliero privo di cardiochirurgia.
Nel blocco operatorio livornese è avvenuto il prelievo degli organi da un giovane donatore per il quale non era più possibile alcun trattamento terapeutico. La segnalazione è arrivata dal direttore della Terapia intensiva, Baldassare Ferro, dopo un’attenta valutazione multidisciplinare. Da lì è partito il complesso percorso di analisi e di ricostruzione della volontà del paziente attraverso i familiari, coordinato da Elena D’Imporzano.
Una staffetta di vita
L’intervento è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Centro nazionale trapianti e dell’Organizzazione toscana trapianti, che hanno guidato la macchina organizzativa. A Livorno sono arrivati l’équipe di Cardiochirurgia dell’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e quella di Chirurgia del fegato dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, operando fianco a fianco con i professionisti locali. Ne è nata una vera e propria staffetta di vita: in accordo con la famiglia del donatore, il cuore e il fegato sono stati trapiantati rispettivamente in due giovani riceventi, oggi in buone condizioni cliniche.
Un traguardo storico
Per l’Asl Toscana nord ovest si tratta di un risultato senza precedenti: è la terza azienda sanitaria in Toscana a realizzare una donazione a cuore fermo, dopo Pisa e Careggi. “Questo risultato – ha sottolineato Paolo Lopane, coordinatore delle attività di donazione e trapianto dell’Asl – conferma il ruolo di primo piano della nostra azienda nel contenimento delle liste d’attesa per trapianto. È la dimostrazione che la rete interaziendale rappresenta un elemento imprescindibile: per la prima volta, infatti, la donazione è stata realizzata in un ospedale senza cardiochirurgia”. Grande soddisfazione anche da parte della direttrice generale dell’Asl, Maria Letizia Casani: “Questo importante traguardo è stato possibile grazie ai professionisti della rete donazione-trapianto e all’integrazione con la rete nazionale. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato di assoluta eccellenza”.
Un plauso è arrivato pure dal direttore del Dipartimento Emergenza urgenza, area critica e blocco operatorio, Paolo Carnesecchi, che ha parlato di “grande soddisfazione per il lavoro di squadra che ha permesso di salvare due vite”. Infine, il direttore sanitario dell’ospedale di Livorno, Spartaco Mencaroni, ha voluto ricordare il valore umano del gesto: “Il nostro pensiero va ai familiari del donatore che, nella tragedia della perdita, hanno saputo compiere un atto di straordinaria solidarietà. A loro, insieme ai nostri professionisti, va il più sentito ringraziamento”.
Il riconoscimento delle istituzioni
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, hanno espresso un sentito ringraziamento alla famiglia del donatore e a tutte le professionalità coinvolte, sottolineando come questo risultato sia frutto non solo di competenze tecniche, ma anche di collaborazione e di spirito di squadra.
La Toscana si conferma anche nel 2025 la regione con il più alto numero di segnalazioni di donazione a livello nazionale, con 100 segnalazioni per milione di popolazione. Negli ultimi mesi si è inoltre registrata una crescita di circa il 5% delle dichiarazioni di volontà favorevole alla donazione tra i donatori di organi.