FRANCESCA CAVINI
Cronaca

Premio Boccaccio, ode alla libertà. Donne, giornalismo, musica: "L’importanza delle parole"

Il riconoscimento del presidente Veltroni a Melania Mazzucco per il suo libro "Silenzio", al giornalista Ezio Mauro e al cantautore Claudio Baglioni osannato dalla platea del teatro .

Il riconoscimento del presidente Veltroni a Melania Mazzucco per il suo libro "Silenzio", al giornalista Ezio Mauro e al cantautore Claudio Baglioni osannato dalla platea del teatro .

Il riconoscimento del presidente Veltroni a Melania Mazzucco per il suo libro "Silenzio", al giornalista Ezio Mauro e al cantautore Claudio Baglioni osannato dalla platea del teatro .

La battuta più spontanea la fa, forse involontariamente, il presidente del premio Boccaccio, Walter Veltroni, nel rispondere a Simona Dei, presidente dell’associazione che lo organizza, mentre lei lo ringrazia di essere sul palco del teatro certaldese per la consegna dei riconoscimenti. "Simona, ora si gioca Juventus-Inter, più atto d’amore per Certaldo di questo!".

Ecco, si è parlato con leggerezza e intensità di amore, libertà, pace, resistenza civile, giornali, donne che rinascono dopo essere scomparse nell’oblio, insomma, più o meno la poetica di Boccaccio alla quarantaquattresima edizione del premio che lo celebra. E lo si è fatto con tre personalità molto diverse eppure complementari fra loro, i premiati del 2025: Claudio Baglioni, Ezio Mauro e Melania Mazzucco.

L’autrice di “Silenzio”, insignita per la letteratura, ha regalato emozioni e spunti di riflessione raccontando la storia di Diana Karenne e delle donne che sono scomparse dalla Storia perché erano scomode in mondo dominato da una narrazione sempre al maschile. "Un premio è sempre un riconoscimento di ciò che hai fatto – ha detto Mazzucco – e questo mi fa particolarmente piacere per ciò che Boccaccio rappresenta: è il primo che crea un ponte fra la cultura classica e quella medievale con la sua Storia delle donne. Nella nostra storia culturale, si sono salvate solo le sante e quelle che avevano molte virtù, tutte le altre sono scomparse. La memoria delle donne illustri nell’arte mancava completamente e quindi questo premio mi rende molto orgogliosa".

È ancora Veltroni a introdurre il vincitore del premio per il giornalismo, Ezio Mauro, con una delle sue domande dall’effetto dirompente: "Ezio è un maestro di giornalismo e la motivazione non è solo legata alla sua bellissima carriera ma anche al fatto che rappresenta la forza del giornalismo, che è la sua autorevolezza e il suo rapporto corretto con la realtà. Noi stiamo vivendo la crisi della democrazia e a illustrarla c’è la crisi del giornalismo, dobbiamo prepararci a un esito infausto?".

"Internet – ha detto Mauro – ha realizzato il sogno di comunicare ma contemporaneamente crea la condizione per cui si sta smarrendo il senso dell’informazione organizzata in un pulviscolo informativo. Abbiamo smarrito gli assi cartesiani dell’informazione, le linee che il giornalismo traccia ogni giorno e che ci consentono di orientarci. Tutto tende a dirci, come ipotizza Musk, che del giornalismo si può fare a meno, creando la condizione ideale per i dittatori in cui nessuno fa più domande. Ma il compito del giornalismo è e rimane insostituibile".

Poi Claudio Baglioni, osannato dalla platea, premiato per l’etica della comunicazione e incantatore dal palco. "Cosa ho pensato quando mi hanno detto che avevo vinto il premio Boccaccio? Quando prendi il Boccaccio un po’ ti impaurisci. Mi sono detto ‘Ho una bella responsabilità’ quindi o cerchi di minimizzare o cerchi di meritarlo. Da una parte c’è anche l’ambizione di dire ‘è arrivato!’. La mia formazione - ha aggiunto Baglioni - è eterogenea, la poesia non era uno dei miei interessi eppure quando mi sono trovato a mettere le parole sulla musica ho divorato tutto. La parola e il linguaggio sono scienze esatte e l’esattezza della parola è quello che mi impegna di più. La parte musicale è gioia e liberazione, ma quando divento paroliere, non riesco mai a tradurre con il suono giusto e con i significati giusti quello che vorrei esprimere".