Pd, crisi lampo a Firenze. Linea dura di Nardella. Ciaone all’assessora. E’ già corsa al voto ’24

Il sindaco toglie le deleghe a Del Re dopo il caso tramvia: "Rotta la fiducia". Ma lei replica: "Io ingombrante, è un pretesto per il rimpasto post primarie"

Firenze, 16 marzo 2023 – Lui accusa lei di infedeltà politica e la sfiducia, "per una questione di credibilità". Lei parla di un "pretesto", "di giochi politici", di un brutto messaggio che arriva da Firenze per un Pd che avrebbe dovuto cambiare pelle e che invece sottostà sempre alle logiche di corrente.

In qualche modo la bomba Schlein esplode a Palazzo Vecchio. E il divorzio ormai annunciato tra il sindaco Dario Nardella e la sua assessora all’urbanistica Cecilia Del Re rischia di trasformarsi in un caso nazionale, anche perché a sostegno di lei arriva subito l’assessore milanese del Pd Pierfrancesco Maran, sostenendo che l’idea di una candidatura civica di Del Re alle comunali dell’anno prossimo sarebbe "bellissima". Del resto è stata proprio Del Re a dire ieri di essere stata eliminata per far posto a uno schleiniano e che la mossa era emersa e rimessa a tacere ma covava. "In vista del 2024 – sibila – potevo essere un po’ ingombrante".

E’ la prima giunta che si incrina nella nuova era dem targata Schlein. Non mancano i retroscenisti e Del Re butta benzina sul fuoco intitolando con una domanda il suo ultimo comunicato: "Si può far fuori una donna per le sue idee?".

La questione alla base del casus belli è la riproposizione del tema del passaggio della tramvia al Duomo. Un progetto stralciato dall’amministrazione fiorentina un quindicennio fa. Un’idea che Del Re spiega – smentendo la smentita del giorno prima, pretesa dal sindaco – aveva voluto rilanciare, prendendo spunto dalla richiesta del gruppo Pd che ha avuto lunedì scorso l’ok del consiglio comunale di fare arrivare il tram fino a via Martelli, a cento metri dal Duomo. Viste le nuove tecnologie che consentirebbero di far passare il tram con un solo binario elettrificato da terra, l’avvocatessa quarantunenne, scavalca a sinistra gli schleiniani temendo che le impallinassero il Piano operativo comunale appena adottato dal consiglio, e va oltre la richiesta di inserire nel documento urbanistico la staffa che collega il tram tra piazza San Marco e via Martelli. Fuori dai contesti ufficiali diffonde la sua: perché non arrivare fino alla stazione per non lasciare isolata la zona pedonale più grande più bella d’Europa? "Il sindaco voleva che smentissi il mio pensiero, per questo non gli sono andate bene tutte le lettere di scuse che gli ho sottoposto", dice. A sentire il sindaco, questa posizione sul tram, mai condivisa con lui né con la giunta, e fuori dai programmi di mandato le è costato il posto.

Nardella passa all’incasso di chi lo sostiene. Tra questi fa rumore il deputato e nuovo segretario Pd regionale, Emiliano Fossi. Del Re conferma "che a livello locale quella ventata di novità che Schlein ha portato a livello nazionale non c’è stata".

Dice che il 2024 è lontano. Ma il gruppo che la sosteneva a Palazzo Vecchio, pur amareggiato, esce dalla riunione di maggioranza allineato e coperto.