Palio, i retroscena della vittoria. Il sogno del ’Bobbe’ e arriva Violenta

Roberto Regoli è stato mandato dal capitano a prendere il cavallo il 13 agosto portandolo direttamente in Contrada "Figurati che pattinavo perché avevo gli stivali numero 43 con tutti i miei portafortuna dentro" rivela divertito

Siena, 19 agosto 2022 - «Questa volta non ho potuto dire no. Nel 2005 avevo rifiutato ma ora come facevo. Dopo quel sogno". Roberto Regoli, per tutti Bobbe, da sempre nel mondo dei cavalli, ha portato Violenta da Clodia nel Leocorno che ha vinto facendo il record con 1’12’’66.

Riavvolge il nastro di una trama da film. "Mi chiamò la settimana prima della Tratta Roberto Oddo, ex barbaresco vittorioso. ’Guarda ho da parlare con te. Si prende un caffè in Pantaneto’, disse. Ci si sente tutti i giorni, da quando eravamo bambini. Arrivati verso le Logge del Papa venne anche il capitano Massimo Bari. Voleva un piacere. Pensavo che qualcuno della stalla smettesse o facesse il fiduciario, insomma ci fossero dei cambiamenti. ’Devi andare a prendere il cavallo’, la richiesta. Sbiancai", racconta Regoli davanti alla stalla dove c’è ancora Violenta. Il colore del suo volto era dovuto al fatto che la sera prima aveva fatto un sogno. "Apparve Ferdinando Bologni, un ragazzo morto nel ’90 a 34 anni, a lungo fidanzato con mia sorella che mi ha cresciuto. ’Ti chiederanno di andare a prendere il cavallo’, le sue parole. ’Non ci voglio andare, non è giusto, lo sai’. Ma lui in sogno insisteva. E poi apparve Silvia, sorella del priore scomparsa molto giovane. ’Vacci, Robertino’, incitò. Lo avevavo sognato nella notte fra domenica e lunedì, l’incontro con capitano e mangino fu la mattina. A quel punto – ammette – rimasi ghiacciato". Un racconto che lascia a bocca aperta quello di Roberto Regoli se non fosse che è vero. Finita qui? Macché. "La settimana precedente avevo sognato anche mio babbo, che entrava alfiere negli anni ’40. ’Ha vinto il Leco’, annunciava. Contro il destino non si va", confessa Regoli. Quando poi il 13 agosto prese Violenta "non capivo più niente. Vidi saltare tutti. Volevo portarla fino alla Cappella ma il barbaresco mi concesse di arrivare in Contrada. Pensare che pattinavo perché avevo il 43 di stivali e dentro tutti i miei portafortuna", spiega Bobbe. E conclude: "Ho portato tre cavalli al Leocorno. Un soprallasso chiamato Asia il primo giorno, il secondo è stato cambiato, di nome faceva Pistoia, e Violenta".