PINO DIBLASIO
Cronaca

Un’Onda sul Palio. Siena si colora di bianco e celeste dopo sette anni

Dopo due giorni di rinvii, la Contrada Capitana sorpassa l’Oca e vince. Carlo Sanna detto Brigante è lo stesso fantino che la fece esultare nel 2017

Siena, 5 luglio 2024 – L’Onda ha vinto il Palio del 4 luglio, Carlo Sanna detto Brigante è al suo terzo trionfo, il secondo consecutivo, anche se ad agosto dell’anno scorso, nell’Oca, Zio Frac vinse scosso. Tabacco fa valere la sua esperienza, nel lotto dei dieci, era il cavallo che aveva corso più Palii di tutti, era la sua settima volta in Piazza del Campo, la seconda montato da Brigante. E’ l’epilogo di un Palio dalle emozioni ’congelate’, messe forzatamente in un freezer per il doppio rinvio deciso dalla pioggia. Ma deciso da una mossa palesemente ’giovane’, troppo immatura. Perché la Lupa, di rincorsa, era a un metro dal verrocchino quando il canape si è abbassato per la terza volta, ma il mossiere Ambrosione non ha fatto scoppiare il mortaretto per annullarla. Sarà la polemica dell’estate a Siena, la benzina che alimenterà la rabbia delle Contrade sconfitte ieri sera.

Ma, come attenuante per il mossiere, va detto che solo la Lupa sembrava non aver capito il momento. Dopo due giorni di rinvii, due mosse false e un’altra mezz’ora di balletti, le finte e giravolte di Tempesta su Zenios nonostante che i patti della rincorsa con Contrade e fantini tra i canapi fossero già sanciti, tutti avevano compreso che il mossiere li avrebbe fatti partire a qualunque costo. E così è stato.

Ha vinto l’Onda, quindi l’Onda ha ragione. Il capitano Alessandro Toscano ha indovinato la scelta di montare Brigante su Tabacco, invece di Tittia. Diciamo che la Contrada ha scelto il fantino e Brigante ha ripagato la dirigenza di Malborghetto, infischiandosene dei timori reverenziali nei confronti del ’principe’ Tittia e dell’Oca. Che era schizzata per prima tra i canapi, seguita da Leocorno e Onda, poi le altre. Al primo San Martino Tittia è in testa, sembra il solito copione di tanti Palii, con tre giri davanti e nerbo alzato al bandierino. E invece l’Onda non si rassegna a un Palio già scritto. Prima sorpassa il Leocorno davanti al palco delle comparse, poi beffa l’Oca e Tittia al primo bandierino.

C’è un momento della corsa in cui Tittia, sorpreso dal sorpasso dell’amico fidato, sembra chiedere a Brigante ’ma che fai?’. Poi capisce che l’altro non gli farà da scudiero, che proverà a vincere. E allora in Piazza si assiste a un carosello spettacolare. L’Onda davanti al secondo San Martino, l’Oca che perde un tempo di galoppo dietro, poi Leocorno e Valdimontone, Pantera, Bruco e Nicchio in un carosello vorticoso. Ma Ungaros scivola, fa cadere Scompiglio e il Valdimontone. E contro il cavallo cadono nell’ordine Pantera, Nicchio e poi Lupa. Restano in quattro lì davanti, con l’Onda sempre in testa e l’Oca che prova il controsorpasso. Tittia ci proverà fino al terzo bandierino, ma sarà inutile. Brigante alza il nerbo per omaggiare il capitano dell’Onda, il fantino dell’Oca deve rimandare l’appuntamento con la vittoria numero 11.

Il Palio corso il 4 luglio, 45 anni dopo l’ultima volta che era accaduto (1979, vinto dalla Civetta), ha smentito anche chi pensava che fosse una Festa scongelata. In fondo si trattava solo di assistere alla sbandierata della vittoria e poi vedere uscire i cavalli dall’Entrone alle 19. Tutti i preliminari del rito, dal Corteo storico al mossiere che legge l’ordine tra i canapi e a ogni Contrada si leva un brusio dalla Piazza, era andato agli archivi il 2 luglio. Nonostante il ’salto’ temporale, una Conchiglia con più spazi vuoti, nessun vip alle trifore, quella mezz’ora alla mossa ha fatto scattare l’interruttore dell’adrenalina. L’Onda ha vinto il Palio del 4 luglio. Tutto il resto è storia.