REDAZIONE CRONACA

Mostra Matteotti ad Arezzo, l'intervento di Valdo Spini

«Saluto la mostra fotografica in corso ad Arezzo come un segnale importante in questa direzione»

Arezzo, 5 settembre 2025 –  Mostra Matteotti ad Arezzo, l'intervento di Valdo Spini

La nostra attenzione al messaggio politico di Matteotti non si spenge certo con l'anno centenario del suo assassinio (10 giugno 1924), ma deve continuare e continua. Saluto la mostra fotografica in corso ad Arezzo come un segnale importante in questa direzione.

Dobbiamo infatti ricordare Matteotti non solo per il suo consapevole, coraggioso martirio, ma per il messaggio ideale e politico della sua vita e dalla sua azione politica.

Ricordiamo l'attualità del suo pacifismo, così come l'attualità della sua presa di posizione per gli Stati Uniti d'Europa già nel 1923, tra i primissimi ad indicare questo obiettivo.

Oggi gli Strati Uniti d’Europa rappresenterebbero la risposta più chiara ed efficace alla politica di Trump da un lato, alla riunione di Pechino dall’altro.

Il riformismo coerente e intransigente di Giacomo Matteotti rappresenta una sintesi politica tra le esigenze della concretezza di cambiamenti e quella della contrapposizione di principio. In tal senso si deve guardare a lui e un altro protagonista della lotta antifascista, a Carlo Rosselli, il fondatore di Giustizia e Libertà, il teorico del socialismo liberale.

“Uccidente me, ma non la mia idea”, diceva Giacomo Matteotti. IL nostro compito oggi è di fare sì che questa idea sia un punto di riferimento solido e fecondo per tutto il centro-sinistra

superando i limiti delle vecchie provenienze e dei vecchi punti di riferimento.

Nell'attuale situazione non solo interna, ma anche internazionale, c'è bisogno di riferimenti forti, di riaffermazione degli ideali di giustizia e di libertà, di rapporti internazionali improntati al rispetto dei diritti dei popoli e delle persone