DAVIDE COSTA
Cronaca

In arrivo un’altra estate rovente. "Ondate di calore più forti rispetto all’anno scorso"

Gozzini, amministratore unico del consorzio Lamma, e l’afa che verrà in Toscana: "Giugno instabile, ma luglio e agosto con temperature superiori alla media"

Caldo a Firenze

Caldo a Firenze

Firenze, 25 maggio 2024 – Un’estate in linea con le precedenti. Chi sperava in un’inversione di tendenza per la stagione 2024 resterà deluso. Parola di Bernardo Gozzini, amministratore unico del consorzio Lamma.

Un’altra estate torrida, Gozzini?

"E’ probabile, anche se le previsioni così a lungo termine non possono garantire un indice di affidabilità troppo elevato. Quel che appare certo già fin da ora è che ci troviamo in un trend che va nel solco delle ultime stagioni estive".

Quindi caldissime…

"I modelli indicano i mesi di luglio e agosto con temperature superiori alla media e precipitazioni tendenzialmente scarse. Il tutto dovuto al rinforzo del monsone africano, che potrebbe portare a ondate di calore in alcuni casi superiori addirittura a quelle degli ultimi anni. Giugno, invece, potrebbe presentare una maggiore instabilità, soprattutto nella prima parte del mese".

Parliamo dei fenomeni estremi, sempre più comuni nelle nostre estati.

"Parliamone. Ma prevedere tali fenomeni è oggettivamente molto complicato. Di sicuro l’acqua del mare è più calda della media e questo calore è uno degli aspetti che concorrono a formare i fenomeni estremi".

Quanto è difficile prevedere questi fenomeni?

"Molto. Al giorno d’oggi siamo in grado di capire con sufficiente previsione se all’interno dell’atmosfera ci sono gli ingredienti perché tali fenomeni si vengano a creare e se hanno quelle caratteristiche per poter essere forti e persistenti. Ma riuscire a immaginare con precisione dove, quando e con quale intensità è ancora molto complicato".

Cosa si devono aspettare i toscani dall’estate 2024?

"Come dicevamo, una stagione in linea con le precedenti. Con un mix tra ondate di calore e breve e intensissime precipitazioni che ha bisogno di una particolare attenzione per le ricadute che si possono venire a creare sul territorio".

Quanto è difficile, oggi, prevedere il meteo in Toscana?

"La meteorologia ha fatto passi da gigante in termini di osservazione, monitoraggio e previsione e questo aiuta in maniera sostanziale il lavoro dei previsori. Inoltre, rispetto a trenta o quaranta anni fa, sono aumentate le stazioni a terra, i satelliti, i radar. Insomma la ‘rete osservativa’ si è molto sviluppata e questo porta a un tasso di affidabilità molto elevato soprattutto nelle 24/48 ore. Restano le difficoltà legate alla previsione della partenza dei fenomeni estremi, mentre seguire la perturbazione, il suo evolversi adesso è tutto sommato più semplice grazie alla imponente rete di monitoraggio a disposizione degli addetti ai lavori".

Proprio in tema di addetti ai lavori, quanti sono i previsori del Lamma e come sono organizzati?

"La nostra sede al polo scientifico di Sesto Fiorentino è presidiata dalle 7 alle 17 dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 13 nel weekend e festivi. Compito dei nostri dieci meteorologi è quello di aggiornare i bollettini e preparare previsioni ad hoc per eventi specifici. In caso di allerta meteo arancione o rossa, invece, Lamma deve garantire il presidio della sede aggiornando monitoraggi e previsioni ogni 1-3 ore. Un lavoro davvero molto impegnativo".