REDAZIONE CRONACA

"Lucravano sui funerali": nei guai medico ematologo e necroforo Asl

Le indagini della Squadra Mobile di Lucca

Pattuglia della Polizia (immagine di repertorio)

Lucca, 30 marzo 2022 - Alimentavano con un giro di favori delle vere e proprie corsie preferenziali che andavano a privilegiare imprese di onoranze funebri. Tutto questo a scapito di aziende sane e delle famiglie su cui si lucrava. Queste le accuse per un presunto giro di ‘funerali pilotati’ e di concorrenza sleale emerso dopo le indagini della Questura e l’intervento della Squadra Mobile di Lucca.

Indagini che hanno portato alla  sospensione dal servizio e dalla funzione pubblica nella provincia di Lucca di un medico ematologo accusato di violazione del dovere di imparzialità, riservatezza e correttezza della sua professione, svolta in una struttura privata convenzionata con il Sistema sanitario nazionale.

È stato anche sospeso dal servizio necroforo accusato di abuso d'ufficio. Il contitolare e un collaboratore di un'agenzia di onoranze funebri hanno ricevuto l'obbligo di presentazione periodica alla polizia giudiziaria. I dipendenti delle strutture sanitarie della provincia, strumentalizzando la propria posizione lavorativa, di concerto coi titolari delle imprese di onoranze funebri del versiliese, avrebbero indotto i familiari dei defunti a scegliere determinate aziende. Tutto era partito da un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Lucca. 

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il medico sarebbe stato corrotto da parte dei lavoratori dell'agenzia funebre per ottenere un servizio funebre per una persona deceduta nella struttura sanitaria dove prestava servizio. L'indagine avrebbe portato inoltre a scoprire che uno degli indagati avrebbe esercitato la professione sanitaria abusivamente, agevolato da professionisti però regolarmente iscritti. Le sei perquisizioni effettuate hanno portato a sequestrare un ingente quantitativa di medicinali, presidi sanitari e materiale informatico sulla cui provenienza sono in corso accertamenti.

Maurizio Costanzo