MATTEO ALFIERI
Cronaca

L’eolico della discordia. "Le pale schiarirebbero il cielo, è la fine del polo astronomico"

Il progetto in Maremma non mette a rischio solo il paesaggio in terra, ma anche le stelle. Ci sono 24 postazioni per l’osservazione della volta celeste: "Tutto cambierebbe con la luce"

Gli osservatori astronomici che si trovano all’interno dell’agriturismo ’La Svolta’, ai piedi di Montauto

Gli osservatori astronomici che si trovano all’interno dell’agriturismo ’La Svolta’, ai piedi di Montauto

Manciano (Grosseto), 23 agosto 2023 –  L’azzurro del cielo e il verde aspro della macchia di Montauto. Tra olivi, qualche casolare, torrenti impetuosi e castelli diroccati. Il panorama in quella fetta estrema di Maremma è sempre stato quello. Il vento di mare che soffia dal Chiarone di Capalbio è l’unico rumore che si sente nella zona della Campigliola, terra che nei primi del ’900 ospitava i briganti, tanta era l’asperità del territorio.

Almeno fino a questo momento. Perché gli otto aerogeneratori che dovrebbero sorgere a poca distanza da quelle colline rischiano di rovinare tutto. Soprattutto il cielo. Che da quelle parti, come sostengono i più eminenti astrofisici del mondo, è il più limpido d’Italia. O il più buio, che per chi guarda le stelle è una vera e propria panacea.

«Tutto questo sarebbe un ricordo – inizia Roberto Pettinari, uno dei titolari dell’agriturismo "La Svolta" che si trova ai piedi di Montauto, la zona dove la Wind e il Mise, hanno pensato di installare 8 pale eoliche alte 200 metri per generare oltre 60 megawatt di potenza –. Circa 10 anni fa abbiamo iniziato un percorso costruendo nella nostra terra un centro astronomico. Si tratta di 24 postazioni, veri e propri osservatori astronomici, che vengono comandati in remoto da astronomi e astrofili di tutta Italia. Che ogni notte, dai loro centri specializzati, aprono le calotte e guardano il cielo".

Telescopi potentissimi che vedono cose che da altre parti non potrebbero essere viste. Sono stati portati in quei campi arsi dal sole d’estate e freddi d’inverno da Gianluca Masi, astrofisico italiano, curatore scientifico del Planetario e museo astronomico di Roma, che nel 2006 fonda il Virtual Telescope Project, di cui è il responsabile scientifico.

Ed è qui, sotto uno dei cieli migliori della Penisola che inizia a fare delle scoperte scientifiche di eccezionale importanza. Il Minor Planet Center gli ha infatti accreditato la scoperta di 25 asteroidi. La sua attività scientifica riguarda principalmente oggetti near-Earth, i pianeti extrasolari e le variabili cataclismiche. Masi è il responsabile del Programma T3, un gruppo di ricerca di comete tra gli asteroidi della fascia principale.

Scoperte che nascono nell’"astrocampo", così chiamato dai proprietari di quell’agriturismo che avevano da sempre il pallino dello spazio e del cielo. E che adesso è diventato il punto di riferimento per eventi legati all’astrofilia, promosso numerose attività con eventi, lezioni, cene associative, starparties, serate divulgative astronomiche, convenzioni e riunioni su temi di astrofotografia ed astronomia. Il motivo? Come si vede il cielo da Montauto non si vede da alcuna parte nel mondo. Ma con le pale eoliche tutto questo sparirà.

«Esatto – aggiunge Pettinari – in questa zona c’è un’atmosfera particolare. E un buio incredibile. Sarebbe un peccato abbandonare questi studi. Questi rotori, altri 200 metri, hanno bisogno di fari antiaerei a intermittenza. E dunque le caratteristiche del cielo cambierebbero radicalmente nonostante la distanza".

Osservazioni gestite in remoto da astrofisici di tutta Italia: "Le luci intermittenti cambierebbero questa esperienza, proprio adesso che abbiamo chiesto alla Regione il riconoscimento per Parco Astronomico". La battaglia continua: "Ci attiveremo presto – chiude Roberto Pettinari –. Anche altre aziende della zona inizieranno con noi questa battaglia. Non possiamo gettare alle ortiche anni e anni di studi astronomici".