Ventimila lavoratori sul filo del rasoio. La crisi si abbatte su decine di aziende

L’intervento della Regione Toscana su 55 casi (14 risolti o quasi). Il caro energia e il paradosso dei componenti

La vertenza dell’ex Gkn di Campi Bisenzio è considerata un ‘caso in transizione’

La vertenza dell’ex Gkn di Campi Bisenzio è considerata un ‘caso in transizione’

Firenze, 7 aprile 2022 - Cinquantacinque fronti aperti e circa 20mila lavoratori coinvolti, fra aziende storicamente in crisi, società in difficoltà per il rincaro delle materie prime e realtà che invece stanno uscendo dal momento più duro. Sono i "tavoli" attivi in Regione Toscana illustrati da Valerio Fabiani, consulente del presidente Giani, durante la seduta della commissione Sviluppo economico, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd). "Almeno 14 di questi casi sono totalmente o in parte risolti - spiega Fabiani - ma nel complesso il numero di tavoli è aumentato, non tanto per la pandemia ma soprattutto per una nostra scelta: quella di creare un monitoraggio, per intervenire prima che le situazioni degenerino. Si parla quindi di un’attività di prevenzione, pre-crisi e post-crisi, con l’idea di connettere il lavoro della Regione al sostegno degli investimenti delle aziende".

Tra i 14 casi risolti del tutto o in parte ci sono la Falegnami di Castelfiorentino (Fi), la Essity di Lucca o la Perini Navi di Viareggio (Lu), mentre tra la situazioni in transizione si colloca la vertenza ex Gkn di Campi Bisenzio (Fi). Sempre in una situazione intermedia ci sono la Giga Grandi Cucine di Scandicci (Fi), dove non c’è ancora una nuova proprietà ma ci sono manifestazioni di interesse, o il cementificio di Greve in Chianti (Fi). "In questo caso – spiega ancora Fabiani – c’è una multinazionale italiana che ha deciso di chiudere il sito produttivo. C’è stato un negoziato con la proprietà e siamo riusciti ad impegnarla ad aprire a nuove soluzioni con un piano di fattibilità. Le prime imprese hanno già fatto sopralluoghi. Questa è una via da seguire: nessuno può impedire ad un’azienda di chiudere ma possiamo chiedere il rispetto di alcuni principi". Fra le crisi storiche ecco le acciaierie di Piombino, mentre fra i casi recenti si contano quello (risolto) dell’Ortofrutticola di Marradi (Fi) e quello ancora aperto della San Ginese di Capannori (Lu).

E ancora Hugo Boss che ha scelto di chiudere il sito di Scandicci o la Mondadori di Firenze che vuole trasferirsi a Milano. Il consigliere ha parlato poi del sito della Beckaert e del ricollocamento dei 109 lavoratori grazie a un protocollo d’intesa del Valdarno. Un’attenzione a parte è stata dedicata alle società entrate in crisi per i rincari. "Senza interventi sul costo dell’energia – ha detto ancora Fabiani – e sulla filiera manifatturiera, molte aziende rischiano grosso". Un esempio è il settore camper, molto forte in Toscana e fra i pochi ad aver beneficiato della pandemia, visto che questo mezzo è stato considerato il più sicuro per le vacanze: nonostante il boom di ordini, le produzioni sono ferme per la mancanza dei componenti.