Scandalo fanghi Keu, le intercettazioni. I conciatori in cerca di appoggi

Dalle intercettazioni la necessità di una sponda politica per superare le resistenze del presidente del consorzio

Un sopralluogo lungo la strada 429 per verificare la presenza di materiale inquinante

Un sopralluogo lungo la strada 429 per verificare la presenza di materiale inquinante

Firenze, 27 ottobre 2021 - Uno degli obiettivi dell’associazione conciatori, finita sotto inchiesta da parte della Dda di Firenze e intercettata per mesi, era arrivare alla depurazione unica, progetto che prevedeva la chiusura del depuratore del Cuoiodepur, il consorzio di Ponte a Egola, al fine di convogliare tutti i reflui sull’impianto di Aquarno. Di questo aspetto, oltre alla volontà di “togliere di mezzo” il funzionario regionale all’ambiente Alessandro Sanna, puntiglioso e spesso ostacolo burocratico ai progetti d’espansione di Aquarno, i conciatori di Santa Croce, rappresentati dalla triade Gliozzi-Francioni-Famiglietti, intendono parlare nell’incontro del 26 novembre scorso, propiziato dalla sindaca Giulia Deidda, con il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. Ma per fare l’operazione depurazione unica, così come per mandare in porto il progetto che prevede la sinergia con Sicit, il distretto conciario di Arzignano (Vicenza), serve una sponda politica. 

La depurazione unica. I carabinieri forestali, Noe e Ros, intercettano con i trojan i colloqui del giorno precedente all’incontro, e annotano che, secondo i conciatori, per inglobare Cuoiodepur bisogna passare sopra Michele Matteoli, presidente del consorzio estraneo all’indagine.

"L’arma che è rimasta al Matteoli è il depuratore", ragiona Gliozzi, "perché Sgs (il consorzio finito nell’inchiesta “Blu mais” sullo spandimento di Carbocal e Fetifert in terreni agricoli, poi chiuso) l’ha persa". Ma "solo la Regione può levarglielo", dice ancora Gliozzi riferito al depuratore "perché tanto gli imprenditori da soli non glielo levano". "Agire sempre per il consenso elettorale alla lunga non paga. Questo penso che Alessandra (Nardini, attuale assessore regionale, ndr ) lo capisca", risponde Deidda, che vede un "problema" nel "democristiano", ossia Andrea Pieroni, il consigliere regionale che ha presentato l’emendamento pro Aquarno, "ripescato" in consiglio dopo la nomina della Nardini ad assessore. "Pieroni ha avuto c. che ripiglia 6.000 euro al mese e lo stipendio per altri 5 anni, arriva e va in pensione", aggiunge il sindaco. 

Francioni rincara dicendo che nei confronti di Santa Croce, gli uffici della Regione "rompono i c. e quegli altri bubbolano ma lo lasciano fare come gli pare". Tuttavia, come ricorda Gliozzi, anche Cuoiodepur dovrà iniziare a far la pratica Aia. "Meglio tardi che mai", ribatte Francioni, che ricorda che Matteoli "ha litigato con tutti, non lo può vedere nessuno, il Rossi (l’ex governatore, ndr ) non lo poteva vedere".