
Una manifestazione di cittadini dopo la scoperta dello smaltimento illecito
Empoli (Firenze), 29 gennaio 2022 - Otto mesi di lavori, audizioni, indagini scrupolose per fare luce sullo scandalo keu e ora, quando ormai era pronta la relazione finale, potrebbe essere tutto da rifare. Un colpo di scena ha spinto la commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni mafiose in Toscana a chiedere un mese di proroga per concludere i lavori. "Ho scoperto per caso, solo pochi giorni fa, che il recente decreto del commissario straordinario per il presidio e coordinamento delle attività in materia di ambiente, Renata Laura Caselli, ha di fatto cambiato la responsabilità dei soggetti coinvolti nell’indagine sul keu", spiega Elena Meini (Lega), presidente della commissione d’inchiesta regionale che indaga sui fanghi tossici provenienti dalle concerie di Santa Croce, scaricati illegalmente nei rilevati stradali in vari punti della Toscana, con triangolazioni che coinvolgerebbero anche la ’ndrangheta. Il decreto in questione, il numero 814 del 21 gennaio 2022, non è stato reso pubblico dalla Regione ed è l’atto conclusivo delle indagini istruttorie per individuare il soggetto responsabile della potenziale contaminazione della strada regionale 429. In pratica, colui – o coloro – che dovranno pagare la bonifica.
"Durante le audizioni – riprende Meini –, sia Arpat, sia l’ufficio ambiente regionale, sia il commissario straordinario appena eletto, ci dissero che tutti i controlli avevano funzionato fino a che i passaggi erano a carico del consorzio Aquarno e che l’errore nello smaltimento o nell’utilizzo del keu era totalmente della ditta Lerose. Su questo abbiamo basato tutta la nostra attività. Ora, invece, apprendiamo che anche il consorzio Aquarno dovrà essere corresponsabile con la ditta Lerose del pagamento della bonifica".
Da quanto si apprende, il consorzio Aquarno è stato individuato come soggetto responsabile della potenziale contaminazione perché avrebbe dovuto comunque vigilare sulla regolarità delle operazioni di recupero o smaltimento effettuate dalla ditta Lerose, dal momento che conosceva bene le caratteristiche analitiche del keu. Adesso i tempi diventano fondamentali: 30 giorni in più alla commissione per rivalutare tutto il lavoro d’indagine e un mese di tempo alla ditta Lerose, al consorzio Aquarno e alle altre aziende che hanno lavorato sulla 429 (comunque estranee all’inchiesta) per pagare la bonifica. Cifre dettagliate ancora non ce ne sono, ma se si dovesse trattare di numeri importanti è possibile che la situazione possa creare al consorzio Aquarno non solo un po’ di imbarazzo ma anche qualche problema economico.