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Arezzo, 21 ottobre 2023 – Prosegue il trend positivo dell’oro ma sul comparto adesso si allungano le ombre della guerra in Medio Oriente. Nel primo semestre 2023 il settore italiano ha realizzato esportazioni per 4,7 miliardi di euro con una crescita del 16,4%, confermando il proprio ruolo di protagonista nel contesto. Sono alcuni dei dati presenti nel report 'Il settore orafo nel primo semestre 2023' a cura della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Il distretto di Arezzo conferma il valore più elevato in termini di esportazioni tra le realtà monitorate, e con oltre 1,6 miliardi di euro presenta una crescita di 86 milioni, pari al +5,6%. Il distretto orafo di Vicenza ha realizzato 1.076 milioni di euro di esportazioni, con una crescita di 36 milioni di euro rispetto al periodo gennaio-giugno 2022 (+3,5%), per effetto di un incremento del 6,9% nel 1° trimestre e una sostanziale stabilità nel 2° (+0,4%). Le ombre adesso arrivano dalla situazione geopolitica internazionale, come spiega Giordana Giordini, Presidente degli Orafi di Confindustria Toscana Sud. “Dopo il conflitto Russia Ucraina adesso guardiamo con forte preoccupazione alla crisi del Medio Oriente – spiega Giordini - Israele è per noi un buon mercato ma non primario, la paura però se il conflitto dovesse allargarsi, oltre al dramma umano che ogni giorno seguiamo in tv e che è inaccettabile nel 2023, è per le esportazioni verso tutta l’area”. L’export verso gli Emirati Arabi, tra i primi dieci mercati di riferimento, ha pesato nel 2022 per il comparto orafo aretino secondo i dati della Camera di Commercio per 730.134.527 euro con una variazione percentuale del più 12% sullo stesso periodo dell’anno precedente. “Pensiamo con preoccupazione a Dubai, Libano e Iran – prosegue Giordini - le ripercussioni della crisi mediorientale le vediamo già adesso con le borse in calo”. In tutto ciò lo scenario macroeconomico, caratterizzato da rallentamento nei Paesi occidentali e in Cina, alti tassi di interesse e non trascurabili pressioni inflazionistiche, sarà probabilmente sfavorevole alla maggior parte delle materie prime. Tuttavia, la transizione energetica e uno strutturale sottoinvestimento forniranno supporto alle quotazioni. Quanto ai metalli preziosi, negli ultimi mesi hanno seguito le oscillazioni delle aspettative sulle politiche monetarie, i rendimenti obbligazionari e la forza relativa del dollaro americano. Si prevede che questi elementi rimarranno i principali driver del comparto anche nei prossimi mesi. “Il primo semestre 2023 conferma trend positivo del settore orafo – dice Giordana Giordini, Presidente Orafi Confindustria Toscana Sud - nel secondo semestre c’è invece il sentore di un po’ di rallentamento rispetto al 2022 che però era stato un anno particolarmente buono. In generale il momento è positivo e le aziende continuano a lavorare. Il problema è legato agli aumenti dei costi energetici e delle materie prime, non potendolo spalmare sul cliente anche se abbiamo cercato di adeguare i prezzi, peserà in termini di minori margini di guadagno. In generale anche se il 2023 non avrà gli stessi numeri del 2022, un anno record dopo quello che avevamo subito, e anche se alla fine dell’anno la percentuale positiva si restringerà, riusciremo lo stesso a far segnare un segno più anche se meno alto di quello del primo semestre. Negli ultimi tre mesi c’è stato un po’ di rallentamento anche nel settore moda e nel mondo degli accessori fashion e dei gioielli in oro, ma il lavoro in generale non manca e si stanno pianificando ordini futuri”.