Green pass, il primo giorno: controlli in enti pubblici e aziende, "Tutto fila liscio"

In Toscana il debutto del certificato verde: qualche coda ma non ci sono tensioni nei luoghi di lavoro

Controlli alla Hitachi (Acerboni / FotoCastellani)

Controlli alla Hitachi (Acerboni / FotoCastellani)

Firenze, 15 ottobre 2021 - Debutto del green pass in Toscana: è il primo giorno del certificato verde obbligatorio a lavoro. Aziende ed enti pubblici si sono attrezzati per il controllo che sarà quotidiano all'ingresso. Nelle grandi fabbriche così come negli ospedali e nei comuni, i dipendenti esibiscono il loro certificato verde e la situazione per il momento fila via liscia, come spiegano anche diversi esponenti sindacali.

Anche nel principale porto toscano, quello di Livorno, la situazione è tranquilla. C'è una protesta dei portuali per avere tamponi gratuiti da parte dell'Autorità Portuale ma gli stessi portuali hanno subito voluto sottolineare che la loro non è una manifestazione no vax.

Poche code fuori dalle principali aziende. Qualche decina di minuti di attesa per i dipendenti dell'ospedale di Livorno: i controlli sul green pass si sono prolungati e si è creata una lunga coda fuori dalla struttura ospedaliera. 

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Asl sud est, duemila controlli

Oltre duemila controlli, un dipendente operante in provincia di Arezzo trovato senza green pass e che quindi non è potuto entrare sul luogo di lavoro. Sono i numeri relativi alla prima mattina di introduzione dell'obbligo di controllo della certificazione verde, in tutte le strutture dell'Asl Toscana sud est come in ogni luogo di lavoro pubblico e privato. Le verifiche sono state svolte da personale incaricato dai direttori di dipartimento, su delega del direttore generale Antonio D'Urso: è prevista una verifica di almeno il 20 per cento dei dipendenti in servizio, secondo una procedura che prevede una tempistica precisa.

Fiom: "Qualche problema in fabbrica"

«Stamattina come temevamo c'è stata qualche difficoltà all'ingresso nei luoghi di lavoro, non tutti i lavoratori si sono presentati o sono entrati in azienda perché privi di green pass. Il governo non ha avuto il coraggio di intervenire inserendo l'obbligo vaccinale e i vuoti normativi lasciati dal Decreto legge hanno generato timori tra le persone, sia vaccinate che non vaccinate, mettendole in contrapposizione tra loro. Il sistema fagocitato dell'effettuazione dei tamponi, inoltre, ha portato a criticità organizzative che incidono sulla vita dei lavoratori». Così la Fiom Cgil di Firenze.

Tutto ok in Comune a Firenze

"Tutto liscio". La giornata "è andata molto al di sopra delle nostre aspettative". Alessandro Martini, assessore al Personale del Comune di Firenze, non nasconde la propria soddisfazione nel giorno dell'esordio green pass come vincolo per l'accesso al posto di lavoro. "Ricordo che da oggi c'è anche un maggior ritorno in presenza" dei dipendenti. "Ma è andato tutto bene: abbiamo solo alcune segnalazioni di qualcuno che ha preferito restare a casa perché non in regola con il green pass. Ma stiamo parlando di due, tre casi su 3.800 dipendenti. E il controllo a campione", fissato sulle linee guida al 20% dei lavoratori, "è andato oltre il 30%", racconta all'agenzia Dire.

Trasporti, "Pochi disagi"

Disagi molto contenuti per il trasporto pubblico in Toscana nella prima mattinata di obbligo di Green pass per gli autisti: nessun treno è stato cancellato, mentre per i bus i turni rimasti scoperti sono pochi. Nel dettaglio, secondo quanto riferiscono le aziende di trasporto, non si registrano criticità a Firenze, mentre a Lucca le corse saltate sono vicine al 15% del totale, e a Livorno intorno al 10%. Il dato percentuale dei turni saltati è inferiore a Pisa e Massa, dove si attesta fra il 5% e il 6%, mentre ad Arezzo, Siena, Grosseto e in Val di Cornia il controllo preventivo del Green pass ha permesso di organizzare in modo opportuno la turnazione dei servizi nella mattinata di oggi.

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Le manifestazioni

E' anche il giorno delle manifestazioni di piazza dei no green pass. In particolare in Toscana sono due i poli: Firenze e Livorno. Nel capoluogo toscano il sit in si svolge in piazza Santa Maria Novella, mentre a Livorno c'è un corteo partito dalla piazza del Comune. Proprio prima del corteo c'è stato un incontro in piazza tra il sindaco Salvetti e i manifestanti. Il primo cittadino ha spiegato le sue ragioni e la validità della campagna vaccinale. I manifestanti hanno illustrato le loro ragioni. Un confronto a tratti non semplice ma rispettoso. 

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Pistoia, dipendente vaccinato non riceve green pass

«Mi sono vaccinato a settembre, prima e seconda dose, ma non mi è arrivato il green pass e per entrare al lavoro ho dovuto fare il tampone. Ora mi toccherà andare all'Asl a chiedere perché non mi è stato caricato il certificato che attesta l'avvenuta vaccinazione». Così stamani un dipendente dell'Hitachi Rail di Pistoia. Per il resto, l'afflusso dei lavoratori e dei trasportatori nella principale fabbrica della città è avvenuto senza problemi, anche se rimane il nodo dei non vaccinati.

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Dipendente Cucinelli: "Favorevole al green pass"

«Sono assolutamente a favore del Green pass per un rispetto di tutti. In primis per le persone che non si possono vaccinare»: è il pensiero di una delle dipendenti della «Brunello Cucinelli», commentando l'obbligatorietà del certificato verde per tutti i lavoratori. «Penso - aggiunge parlando dall'interno dell'azienda - che la vita comune prevede un sacrificio comune a volte, quindi si fa con uno spirito collettivo e si fa volentieri per il lavoro, come per la casa, gli amici».

La situazione all'Hitachi di Pistoia

«Sono in tutto un centinaio i lavoratori non vaccinati all'Hitachi di Pistoia, su un totale di 1.600 - riferisce Jury Citera, segretario Fim-Cisl Toscana Nord -. Per loro la legge ha dato tre possibilità: il vaccino, il tampone, oppure l'aspettativa non retribuita». «All'Hitachi è stata fatta una campagna vaccinale da parte dell'azienda nelle scorse settimane, che è andata molto bene - afferma Antonella Nannetti (Rsu) -. Sono state vaccinate oltre mille persone, quindi è stata una iniziativa ben riuscita e partecipata». Oltre ai dipendenti diretti, l'Hitachi ha esteso gratuitamente la vaccinazione anche ai familiari e ai lavoratori dell'indotto che lavorano all'interno dello stabilimento e che hanno voluto aderire all'iniziativa. Il costo del tampone per chi non è vaccinato, invece, rimane a carico del lavoratore.