
Lavoratori Gkn a S. Maria Novella
Campi Bisenzio (Firenze), 31 agosto 2021 - Fumata nera sulla vertenza Gkn. Oggi, alle 12 - ma è iniziato con abbondante ritardo - si è svolto l'incontro "per l'avvio della fase amministrativa relativa alla procedura di licenziamento collettivo avviata da Gkn Driveline Firenze spa". L'incontro, convocato dal Ministero del lavoro, ha visto la partecipazione dell'azienda, della Fiom, Fim e Uilm, della Federmanager, del Mise, della Regione Toscana e dell'Agenzia regionale toscana per l'impiego Arti. Si è trattato di un incontro (previsto dalla legge 223 del 1991) relativo alla fase di esame congiunto della procedura di licenziamento. La vertenza Gkn si è aperta lo scorso 9 luglio, quindi per i lavoratori il 22 settembre (dopo 75 giorni) è la deadline: dal giorno successivo potrebbero arrivare le lettere di licenziamento.
Dopo quasi due ore di colloquio - con toni anche duri - l'azienda (il fondo finanziario inglese Melrose) è rimasta ferma sulla decisione di voler smobilitare lo stabilimento di viale Fratelli Cervi e mandare tutti a casa. Durante l'incontro i sindacati hanno ribadito la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo (i dipendenti sono 422, ma in questa crisi sono coinvolte circa 500 famiglia tenendo conto anche dei lavoratori delle ditte in appalto interno).
"La trattativa non è ancora realmente partita perché l'azienda non ha tolto dal tavolo i licenziamenti come pregiudiziali a qualsiasi negoziato. Al fine di rimuovere le pregiudiziali e con l'obiettivo di riportare l'azienda al rispetto delle norme, accordi e avvisi comuni in un momento difficile per il nostro Paese, la Fiom ha presentato un articolo 28 per condotta antisindacale" dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze e Prato.
"La decisione della direzione aziendale di Gkn di chiudere il sito di Firenze purtroppo non è cambiata. Solo una azione istituzionale forte può a questo punto dare una svolta alla vertenza” sostengono Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, e Davide Materazzi, segretario della Uilm di Firenze.
"Non ci arrendiamo e continueremo a portare avanti questa vertenza con l’unico scopo di salvaguardare il futuro di 500 persone e delle loro famiglie. Insieme alle istituzioni, da sempre al nostro fianco, continueremo a sostenere la tesi che quella fabbrica non deve chiudere" dichiara la segretaria generale della Fim-Cisl Firenze- Prato, Flavia Capilli.
Smentite subito le indiscrezioni trapelate pochi minuti prima dell'inizio dell'incontro, cioè che le parti stiano lavorando a una soluzione che ruota intorno alla cassa integrazione per cessazione, della durata di 6 mesi, come ponte verso la ricerca di un acquirente per la reindustrializzazione. La Fiom "ribadisce che non accetterà nessuna soluzione che ruota intorno alla cassa integrazione per cessazione di attività perché ci sono tutte le condizioni per la continuità produttiva e occupazionale", mentre la Uilm sostiene che "come sindacato non possiamo certo accontentarci di posticipare di pochi mesi i licenziamenti, piuttosto è nostro dovere provare a salvare i posti di lavoro”.