Giuseppe Conte, un mese da prof: stipendio e addio

L’ex premier verso la guida dei 5 Stelle. Dopo la lectio magistralis all’Università di Firenze si avvicina un altro periodo di aspettativa

Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio

Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio

Firenze, 30 marzo 2021 - L’aspettativa automatica di Giuseppe Conte, ex premier, professore ordinario di diritto privato alla scuola di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Firenze, è finita quando ha lasciato Palazzo Chigi al termine della sua seconda esperienza alla guida del governo. È tornato a tutti gli effetti docente dell’ateneo fiorentino. E da professore ha tenuto il 26 febbraio una sorta di lectio magistralis nell’aula magna in diretta streaming. Da allora è trascorso oltre un mese. Conte è dato come leader in pectore del Movimento 5 Stelle per cui sta studiando programma politico e organizzazione. In base alle norme, al momento in cui ricoprirà ufficialmente un ruolo di presidente o di segretario di un partito politico, così recita la legge 382 del 1980, entrerà nuovamente ed automaticamente in aspettativa.

Nel frattempo, come conferma l’Università di Firenze, il prof Conte ha ricevuto lo stipendio a fine marzo, appunto tra la fine della guida dell’esecutivo e l’imminente ruolo di coordinamento del Movimento. In questo mese Conte è stato impegnato pubblicamente nella lezione per gli studenti della Scuola di Giurisprudenza poi come per tutti i docenti, specifica ancora l’ateneo fiorentino, si tratta di svolgere attività di ricerca e didattica. Proprio per questi aspetti il prof Conte di rientro all’Unifi aveva incontrato la presidente della scuola di Giurisprudenza, Paola Lucarelli, e il direttore del dipartimento di Scienze giuridiche, Andrea Simoncini, "per definire i suoi prossimi impegni didattici", aveva fatto sapere l’ateneo.

Il rettore Luigi Dei era stato subito chiaro quando, sottolineando il lustro che aveva dato il Conte istituzionale all’Università di Firenze, aveva detto: "O leader del Movimento 5 Stelle o docente universitario. Delle due, l’una. E non si tratta di un aut aut intimato a Giuseppe Conte dall’Università di Firenze, ma della legge. Se Conte diventasse “segretario o presidente di un partito che ha rappresentanti in Parlamento c’è una legge, la 382 del 1980, che lo rimanda in aspettativa obbligatoria e automatica” per incompatibilità".

Il 26 febbraio in aula magna del rettorato Conte sottolineò: "Questa giornata segna il mio ritorno nella comunità accademica fiorentina nella quale ho trascorso lunghi anni. Esperienza che mi ha arricchito enormemente, anche dal punto di vista umano". Da allora pubblicamente non c’è stata altra apparizione di Conte a Firenze. Per quanto riguarda la didattica era stato evidenziato che "la programmazione delle lezioni per il secondo semestre di questo anno accademico è già stata stabilita" e quindi erano state ipotizzate lezioni e conferenze per cui, probabilmente, non ci sarà tempo visto l’impegno politico che Conte assumerà con i 5 Stelle. Per quanto riguarda la ricerca, in questo mese, rientra nei rapporti accademici tra Conte e la Scuola di Giurisprudenza.