Funerali di Nico e Luana, lo strazio delle bare bianche: "E ora non accada mai più"

Celebrati i funerali di due dei quattro ragazzi morti in Umbria nel tragico schianto di venerdì notte. Le cerimonie quasi in contemporanea a un paio di chilometri di distanza. I messaggi dei genitori

Città di Castello (Perugia), 6 dicembre 2022 - Due bare bianche, separate da una manciata di chilometri di distanza, ma accomunate dallo stesso tragico destino, ennesimo tributo alle strade killer. Due famiglie distrutte, due gruppi di amici e compagni di scuola piombati all’improvviso in una inaspettata sofferenza: occhi pieni di lacrime e - per una volta - niente telefonini in mano ma solo abbracci consolatori. Ieri a Monte Santa Maria Tiberina di Città di Castello, in Umbria, si sono svolti i funerali di Luana Ballini, 17 anni, e a una ventina di chilometri, a Riosecco, quelli di Nico Dolfi, 22 anni, due delle vittime del terribile incidente stradale avvenuto nella notte tra venerdì e sabato a San Giustino Umbro, costato la vita a quattro ragazzi giovanissimi: a breve anche i funerali degli altri due sfortunati giovani, Gabriele Marghi e Natasha Baldacci.

La piccola chiesa di Monte Santa Maria Tiberina, dove la ragazza viveva, un borgo incantato piombato in un incubo, ha fatto fatica a contenere i parenti, gli amici e i tanti conoscenti di Luana. Mamma Diana e papà Simone, il volto del dolore, hanno sostato a lungo ai piedi della bara bianca, tra i fiori la foto sorridente di Luana. Due amiche della ragazza, al termine della messa officiata da don Adrian, hanno ricordato quanto fosse "bella e solare": "Grazie per tutto quello che ci hai insegnato, non ti dimenticheremo mai, sarai sempre con noi". Non sono mancati applausi, tra le lacrime, a sottolineare l’affetto per Luana. Ma è stata la lettera scritta da uno dei genitori, letta da don Adrian, a commuovere profondamente: "Bambolina, così ti ho sempre chiamato. Prima una dolce bambina e poi la ragazza dagli occhi limpidi come il cielo. Oggi più che mai, credo che il paradiso e il Padre esistano davvero, perché per quelli come te solo il paradiso può esserci…". E in un altro passaggio: "Ho sempre pensato che fossi un angelo caduto dal cielo, un angelo che ha reso più bella la vita di chi ti ha conosciuto". Fuori dalla chiesa chi non è riuscito a entrare ricorda Luana: quanto fosse brava, anche a scuola, intelligente, una ragazza d’oro. E all’uscita del feretro tanti palloncini bianchi guadagnano il cielo. A Riosecco di Città di Castello, ai funerali di Nico Dolfi, il dolore è lo stesso. Straziante la lettera della mamma del ragazzo, letta sull’altare da un’amica: "Tu prima di tutto. Tu il nostro pilastro. Grazie per quello che hai insegnato ai tuoi fratelli e a noi. Sei sempre stato solare, divertente, trascinatore, grande sportivo, musicista. Sei e sarai sempre il nostro figlio splendido, il fratello adorabile. Tu Nico sei e sarai sempre con tutti noi". La maglia rossa della squadra di volley appoggiata sulla bara bianca, la sciarpa dell’Inter, le rose, i palloncini blu e neri verso il cielo, le lacrime. Una folla commossa, un dolore che si fa tangibile come la pioggia che non si ferma.

Don Achille, storico parroco di Riosecco, celebra il rito con don Giancarlo. "Viviamo in un mondo così difficile, occorre avere il senso dell’amore, risorgere dalla distruzione, riprendere il cammino della tenerezza e del dono. Nico era una persona generosa". "Al centro della vita c’è l’amore – ha detto don Achille – I ragazzi che hanno perso la vita ci fanno così male, noi dobbiamo avere la forza di risorgere e ricominciare. Difficile offrire parole di conforto di fronte a queste giovani vite. Ma adesso bisogna aiutare questi giovani e fare qualcosa perché questo non accada mai più. Nove giovani sono morti su questa strada".