Firenze attende gli studentati: "Due nuove residenze. Lavori in ritardo e non basteranno"

Gli universitari dell’Udu: "Situazione aggravata per le residenze in ritrutturazione: 300 posti non disponibili". L’incontro con il sindaco Nardella che vorrebbe "soluzioni più rapide rispetto al piano del ministro Bernini"

Firenze, 12 maggio 2023 – Anche a Firenze gli studenti universitari protestano per il diritto all’alloggio: le tende di Udu Firenze sono state piantate prima al polo di Novoli e ieri nel chiostro della Biblioteca umanistica di piazza Brunelleschi, nel cuore del centro, dove il caro affitti batte con più forza. "Il problema è adesso, ci sono 700 studenti che non hanno un posto alloggio", dice Riccardo Pisoni, rappresentante studenti Udu in Senato accademico, che ieri ha preso parte a un primo tavolo convocato dal sindaco Dario Nardella a Palazzo Vecchio. "È doveroso che ci sia una partecipazione attiva del Comune", spiega Pisoni argomentando che "per il breve periodo le risposte sono state molto vaghe, mentre per il lungo periodo è emersa l’idea della partecipazione dei privati alla realizzazione di nuove residenze". Secondo Udu Firenze, che da settembre è mobilitata sul tema, quest’anno la situazione è aggravata dalla chiusura parziale per ristrutturazione di due delle residenze maggiori (Calamandrei e Caponnetto), che hanno reso indisponibli 300 posti letto non disponibili.

Il sindaco di Firenze è sincero. Dice che sono in via di realizzazione due nuovi studentati pubblici (a San Salvi e ai Lupi di Toscana, in ritardo per lentezze burocratiche), ma che anche quelli non saranno sufficienti a risolvere il problema. "Bisogna trovare soluzioni alternative e più rapide rispetto al piano di investimenti per la realizzazione di nuovi alloggi esposto dalla ministra Bernini", dice Nardella. A Firenze il dibattito politico su questo tema è acceso ormai da mesi. Con un documento, allegato al nuovo piano urbanistico adotato dal consiglio comunale, il Pd ha approvato un documento allegato che mette l’argomento nuovi studentati tra i problemi da affrontare: in quelli privati il 20% delle camere dovrà essere gestito dall’Agenzia regionale per il diritto allo studio, attingendo dalle graduatorie.

I.U.