MARTINA VACCA
Cronaca

Femminicidio a Buggiano, è caccia all’assassino: il marito tra i sospettati. La donna strangolata con una maglietta

Al setaccio degli inquirenti i trascorsi della coppia: la trentanovenne sarebbe stata ripetutamente vittima di violenza domestica. Oggi l’autopsia potrà fornire con maggior precisione l’ora di morte

Le indagini dei carabinieri (Foto di repertorio)

Le indagini dei carabinieri (Foto di repertorio)

Buggiano (Pistoia), 13 giugno 2024 – Una comunità chiusa a riccio, a propria difesa, nei confronti di un mondo, quello esterno, che non è autorizzato a entrare. E ora però, divisa internamente, dopo il terribile delitto che si è consumato all’alba di martedì 11 giugno, con il ritrovamento del cadavere di una donna di 39 anni, Giusy Levacovich, madre di tre bambini, strangolata, probabilmente con una maglia stretta al collo, e poi abbandonata nel cortile davanti alla casetta prefabbricata dove viveva con la sua famiglia.

Sarà soltanto l’autopsia, già disposta dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, che dirige le indagini dei carabinieri di Pistoia, a poter stabilire con esattezza l’orario dell’aggressione avvenuta nel quartiere nomadi di via XXIV Maggio, località Molin Nuovo, nelle campagne di Buggiano. Una morte che per alcuni sarebbe stata annunciata, se fosse accertata la colpevolezza del marito, ad ora il principale sospettato, visti i ripetuti episodi di violenza di cui la donna sarebbe stata vittima. Episodi raccontati da chi conosceva la famiglia, ma di cui non ci sarebbe stata traccia di denuncia, né di referti ospedalieri.

Intanto emergono altri particolari di questo ennesimo femminicidio. A trovare il corpo della donna sarebbe stato un altro abitante della comunità, la mattina di martedì, nel cortile dove si affacciano le casette prefabbricate. Quattro i nuclei famigliari, quasi tutti imparentati tra di loro, una ventina le persone che fanno parte della comunità, che si estende poi ben oltre il cortile dove sorgono i prefabbricati, nella strada e nella zona popolata da villette quasi tutte abitate da famiglie sinti, insediate nella zona ormai da tempo.

Il marito della vittima, Marco Satori, 44 anni, già noto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti di furti, è stato ascoltato al comando provinciale dei carabinieri martedì sera. Sarebbe stato proprio lui a presentarsi spontaneamente, dopo essersi allontanato dalla sua casa per diverse ore, e avrebbe reso alcune dichiarazioni, soprattutto per chiarire dettagli riguardo a quanto accaduto nei giorni precedenti al macabro ritrovamento.

La Procura di Pistoia, sostituto Leonardo De Gaudio, che dirige le indagini dei carabinieri, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario: nessuno per ora è stato fermato. Il grande lavoro dei carabinieri si è concentrato, per tutta la giornata di ieri, nei riscontri delle testimonianze raccolte. Un quadro composito, visti gli intrecci famigliari della comunità di cui faceva parte la vittima. Mentre i tre figlioletti, uno poco più che neonato, sono stati affidati a un famigliare.

Le prime risposte su questo nuovo inquietante delitto arriveranno oggi: l’autopsia sarà svolta probabilmente nel pomeriggio dal medico legale Brunero Begliomini nell’ospedale di Pescia. Fondamentale sarà capire se la morte sia avvenuta, come ipotizzato dai segni riscontrati sul collo, per strangolamento e soprattutto l’ora precisa: una finestra che circoscriva il più possibile i movimenti dell’assassino.