
Traffico (foto di repertorio)
Firenze, 1 agosto 2025 - L’esodo d’agosto parte oggi. Per i toscani sarà una vera 'estate italiana' quella 2025: uno su due è partito o partirà per le vacanze privilegiando mete nazionali (soprattutto costiere) nel 90% dei casi. Sono i dati previsionali dell'Ufficio studi di Confcommercio Toscana, che ha riparametrato a livello regionale i dati dell'Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Saranno circa 1,9 milioni i toscani in viaggio fino a settembre, il 5% in più rispetto allo scorso anno. Nove su dieci resteranno in Italia, anche nella stessa Toscana, "spezzando la vacanza in più short break (almeno due). Gli altri andranno all'estero". Agosto, si spiega, resta il mese preferito per i soggiorni di una settimana o più, vista la coincidenza con le chiusure per ferie di molte aziende. Iniziano i giorni di grande traffico sulle strade dunque. Nonostante la crescente popolarità dei viaggi in bassa stagione, luglio e agosto continuano ad essere i mesi preferiti dagli italiani per le vacanze estive. Lo confermano i dati dell’Osservatorio del Turismo open air di Human Company, secondo cui il 32% dei viaggiatori sceglie di partire nel mese di luglio e il 44% in quello di agosto. Il risultato è spesso un’intensificazione del traffico lungo le principali direttrici da e verso le località di villeggiatura, con inevitabili ingorghi e rallentamenti. Un fenomeno che, però, non riguarda solo l’Italia. In occasione dei picchi di partenze previsti per i prossimi weekend, gli esperti linguistici di Babbel - l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue - presentano un glossario di 7 termini utilizzati in giro per il mondo per indicare momenti estremi di traffico, tipici delle vacanze estive quando molte persone sono solite spostarsi in auto verso le loro mete di viaggio.
Dalla “valanga di lamiera” alla “corsa all’inversione”: le parole chiave del traffico. Come individuato dagli esperti di Babbel, dai termini istituzionali alle espressioni più evocative, numerose sono le parole e i modi di dire coniati nel tempo per indicare le giornate caratterizzate da traffico intenso.
Bollino nero: in Italia, questa dicitura viene utilizzata per indicare i giorni con traffico molto forte, soprattutto lungo la rete autostradale, in coincidenza con le partenze o i rientri dalle vacanze. La classificazione tramite bollini colorati (oltre al nero, esistono anche il rosso e il verde) riprende la logica delle allerte meteo ed è una convenzione introdotta da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia Stradale per informare gli automobilisti sui periodi dell’anno a rischio congestione. “Bollino nero” è molto usato anche dai media, nello specifico soprattutto nei servizi dedicati all’esodo estivo.
Chassé-croisé des vacances: nata dall’unione dei sostantivi “chassé” e “croisé” - presi in prestito dal vocabolario della danza classica, dove indicano i movimenti incrociati di due ballerini che si sfiorano sul palco andando in direzioni opposte - la locuzione francese “chassé-croisé des vacances” descrive con efficacia quel momento dell’estate in cui due ondate di vacanzieri si incrociano: chi rientra a fine luglio e chi parte ad agosto. Il fenomeno si verifica nei fine settimana a cavallo tra i due mesi, quando le strade e le autostrade francesi si affollano per il passaggio simultaneo dei juillettistes (i villeggianti di luglio) e degli aoûtiens (quelli di agosto), diventando uno dei simboli più riconoscibili dell’estate francese.
Blechlawine: letteralmente traducibile come “valanga di lamiera” (da “blech” - “lamiera” e “lawine” - “valanga”), è una parola tedesca fortemente evocativa che descrive alla perfezione il fenomeno delle lunghissime colonne di automobili, spesso ferme o in lento movimento, che occupano strade e autostrade. Usato sia nel linguaggio colloquiale che in quello giornalistico, trova ampia diffusione soprattutto nei periodi di grande traffico, quando le arterie stradali si trasformano in veri e propri fiumi metallici in coda.
Traffic jam: nonostante il suo riferimento apparentemente dolce alla marmellata, questa espressione inglese non ha nulla di piacevole. “Jam” è infatti utilizzato in senso figurato già dall’inizio del XX secolo con il significato di “bloccare” o “immobilizzare”, quindi per una situazione di congestione o sovraffollamento: qualcosa di troppo pieno, stipato al punto da bloccarsi. L’immagine è perfetta per descrivere le auto ammassate durante gli ingorghi, specialmente estivi, quando il traffico si paralizza.
U-turn rush: traducibile letteralmente come “corsa all’inversione”, è una locuzione usata in Giappone per indicare il grande il rientro nelle grandi città dopo un periodo di vacanza trascorso nelle città d’origine o nei luoghi di villeggiatura; viene ad esempio impiegata in occasione dell’“obon”, un’importante festività celebrata a metà agosto per ricordare e onorare gli spiriti degli antenati. È interessante notare come il termine “u-turn”, preso in prestito dall’inglese in cui indica semplicemente un’inversione di marcia, abbia assunto nel paese del Sol Levante un significato del tutto nuovo rispetto all’uso originale.
Operación salida e operación retorno: molto usate in Spagna, indicano le giornate di grande traffico estivo. Con “salida” ci si riferisce al momento in cui milioni di persone lasciano le città per andare in vacanza - tipicamente a fine luglio e inizio agosto - mentre con “retorno” al rientro massiccio alla fine del periodo di villeggiatura - solitamente a fine agosto. Si tratta di termini ufficiali adottati dalla Dirección General de Tráfico (DGT) nell’ambito dei piani straordinari di gestione del traffico, che prevedono controlli più serrati, limiti di velocità temporanei e misure preventive; l’uso di “operación” sottolinea proprio il carattere organizzato e sistematico di queste azioni, pensate per affrontare una situazione complessa e ad alto impatto sulla mobilità.
Engarrafamento: vi sono poi molte città in cui il traffico è parte della quotidianità, tanto da generare un vocabolario specifico, che è un vero e proprio simbolo della vita metropolitana. È il caso della parola portoghese “engarrafamento”, letteralmente traducibile come “imbottigliamento” (“garrafa” significa “bottiglia”), molto utilizzata in Brasile per indicare il congestionamento stradale. Nelle grandi città di questo paese come San Paolo e Rio de Janeiro, l’“engarrafamento” è un fenomeno all’ordine del giorno, specchio del caos urbano: durante le ore di punta o nei periodi di ferie estive, le strade si trasformano infatti in veri e propri “fiumi d’auto” fermi, causando grande stress e notevoli ritardi. Questo problema infrastrutturale ha influenzato modi di dire e ironie popolari: non è raro sentire i brasiliani lamentarsi con espressioni come “o transito está um engarrafamento de tartarugas” (“il traffico è un imbottigliamento di tartarughe”), per sottolineare la lentezza esasperante. I media brasiliani dedicano quotidianamente spazio alle condizioni del traffico, utilizzando spesso la parola “engarrafamento” in titoli e aggiornamenti, mentre app e social network sono strumenti essenziali per evitare di rimanere bloccati e pianificare al meglio gli spostamenti. “Quando un fenomeno diventa parte della quotidianità globale - dichiara Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Creator di Babbel - anche il linguaggio che lo descrive tende ad evolversi e a diffondersi oltre i confini nazionali. Nel caso del traffico e della mobilità stagionale, si è formato un vero e proprio vocabolario internazionale, con espressioni spesso nate in contesti istituzionali o giornalistici che si radicano poi nell’uso comune. Si tratta di parole capaci di entrare a far parte dell’immaginario collettivo e di raccontare raccontare con immediatezza situazioni condivise da milioni di persone e altamente riconoscibili”.