
Massimo Pieraccini
Firenze, 20 dicembre 2019 - Come ogni anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito le onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel soccorso, nella cooperazione internazionale, nella tutela dei minori, nella promozione della cultura e della legalità, per le attività in favore della coesione sociale, dell’integrazione, della ricerca e della tutela dell’ambiente. Insomma, gli "esempi civili", che quest'anno sono 32.
Fra questi c'è Massimo Pieraccini, 56 anni, di Firenze, insignito dell'onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica con questa motivazione: "Per il suo encomiabile contributo, la cura e la costanza con cui da anni è impegnato nelle delicate attività di trasporto urgente connesse a donazione e trapianto di organi". Pieraccini è il presidente del Nopc (Nucleo operativo di protezione civile), associazione della quale è direttrice sua sorella Patrizia; sono gli "angeli dei trapianti", esperti in logistica che prelevano e consegnano organi e cellule per i trapianti in tutto il mondo, facendo capo alla base di Firenze. Associazione che di recente ha festeggiato 25 anni di vita (ora 26) e oltre diecimila missioni.

Onorificenza anche a Romano Carletti (nella foto), l'84enne di Montemignaio, che diventa Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica "per lo straordinario esempio di generosità e solidarietà che lo ha visto ogni giorno accompagnare a scuola un bambino non vedente altrimenti impossibilitato a frequentarla". L'uomo, pensionato, vive in una zona montana, nella piccola frazione della Consuma, nel comune di Montemignaio tra Firenze e Arezzo. Tutte le mattine accompagnava e riprendeva da scuola Xhafer, bambino macedone di 7 anni, non vedente dalla nascita, che vive con la famiglia in una casa vicina. Il padre di Xhafer lavora come taglialegna e già dall’alba è nei boschi, la madre non ha la patente. Lo scuolabus non era utilizzabile senza una specifica assistenza che poi per fortuna è stata risolta. La scuola è a Pelago, e per Romano si trattava di affrontare 60 km al giorno di curve e tornanti tra gli abeti.