Donna dispersa in mare. "Il corpo non dovrebbe essere lontano"

Parla l'esperto del Lamma

Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma

Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma

Firenze, 27 luglio 2022 – E' una ricerca complessa quella della donna dispersa a Grosseto dopo la collisione tra un motoscafo e una barca a vela avvenuta nel tratto di mare tra l'Argentario e l'Isola del Giglio. Lì il fondale, dicono i vigili del fuoco, arriva a 140 metri, in un punto con molte correnti e una profondità importante. Ma come avvengono le ricerche? Si comincia dalla superficie, con il sorvolo di elicotteri e imbarcazioni, per una ricerca visiva. Se, come sta accadendo con la donna dispersa, non si trova il corpo, si usano i sonar, che consentono di individuare nelle zone più profonde l'eventuale sagoma riconducibile ad una persona. Una volta individuata, viene mandato dall'imbarcazione e verso i fondali un robot telecomandato, che consente così di riportare a galla il corpo, o attraverso una corda, o grazie alle 'manine' di cui è dotato lo strumento utilizzato. Se però, nonostante l'uso del sonar e del robot, il corpo non dovesse essere trovato, la Capitaneria di Porto, come accaduto in altre situazioni, potrebbe dare incarico al consorzio Lamma, diretto da Bernardo Gozzini, di studiare le correnti del mare al momento dell'incidente e nei giorni successivi per ipotizzare una possibile traiettoria percorsa nelle acque dal cadavere.

Direttore, la capitaneria di Porto vi ha contattati? «No per il momento. In passato ci è capitato di essere contattati dalla capitaneria quando ha ritrovato cadaveri o carcasse ci cetacei sulla spiaggia per tentare di capirne la provenienza».

Nel caso dovesse farlo, come fate a formulare un'ipotesi di traiettoria? «Conoscendo precisamente il luogo dell'incidente, possiamo ricavare la tipologia di correnti in quel momento e come si sono evolute nel corso dei giorni successivi. Tramite un modello particolare, inserendo una serie di parametri, tra cui anche la quantità di sale nel mare e e la temperatura, siamo in grado di simulare lo spostamento e questo può aiutare al ritrovare il cadavere».

Dove può essere finito il corpo della donna dispersa? «Dovrei disporre di dati che non ho. Posso dire che in questo periodo le correnti non sono fortissime, quindi non ci dovrebbero essere stati spostamenti clamorosi. Bisogna però capire cosa sia successo realmente».

Cioè? «Sappiamo che la donna è dispersa in mare, ma non sappiamo ad esempio in che condizioni era il corpo dopo l'incidente, se ha mantenuto o no la sua originaria conformazione. Nel caso infatti in cui si sia spezzato, potrebbe aver viaggiato in superficie in più parti fino a spostarsi lontano e rendendo difficile il rinvenimento».

Il cadavere potrebbe essere stato attaccato dai pesci? «E' raro nei nostri mari che un corpo venga attaccato da un pesce di una certa consistenza, ma non è un'ipotesi che si può escludere del tutto, specie se il cadavere si è spostato molto. Pensiamo al caso della contessa Vacca Augusta che precipitò da una scogliera della sua casa di Portofino: il suo corpo fu ritrovato dopo 14 giorni in Francia, sulla spiaggia di Cap Bénat in Costa Azzurra, a quasi 350 chilometri dalla costa ligure».