Don Spagnesi, la parrocchia non perdona: "Vogliamo che restituisca i soldi usati per comprare la droga"

Prato, ancora strascichi per la vicenda che riguarda l’ex parroco. Causa civile: avrebbe usato i soldi del conto corrente per acquistare cocaina. "Sono spariti almeno 180mila euro, deve risarcire il danno che abbiamo subito"

Don Francesco Spagnesi quando era parroco della Castellina

Don Francesco Spagnesi quando era parroco della Castellina

Prato, 10 maggio 2023 – Non trova pace don Francesco Spagnesi, ex parroco della Castellina a Prato, coinvolto nello scandalo dei festini a luci rosse a base di cocaina e gbl. A più di un anno e mezzo dall’arresto del sacerdote, la tormentata vicenda si arricchisce di un ulteriore capitolo. Questa volta a farsi avanti è stato il consiglio pastorale della parrocchia da lui guidata per dieci anni che ha intentato una causa civile contro di lui per riavere indietro i soldi, ben 180.000 euro, che Spagnesi ha prelevato illecitamente dal conto corrente della parrocchia per acquistare la droga poi ceduta durante le serate hard che organizzava insieme al compagno. Spagnesi, oggi 42 anni, ha patteggiato nel dicembre del 2021 una condanna a tre anni e otto mesi per spaccio di droga continuato, appropriazione indebita dei soldi della parrocchia e truffa ai danni dei fedeli. Mentre i fedeli non si sono mai fatti avanti per richiedere indietro al sacerdote i soldi che lui stesso gli aveva chiesto con la scusa di darli alle famiglie povere, la parrocchia lo ha denunciato. E’ stata provata una transazione amichevole che, però, sarebbe andata fallita tanto che è stata intentata la causa civile. D’altronde i soldi che la parrocchia deve riavere indietro sono parecchi: 180.000 euro prelevati da Spagnesi nell’arco di un anno e mezzo, fino a quando il consiglio direttivo dell’Annunciazione si accorse dei pesanti ammanchi e decise di togliere la firma di Spagnesi dal conto corrente.

Il denaro, come confessato dallo stesso parroco, è stato usato interamente per comprare fiumi di droga: soprattutto cocaina e gbl (la potente droga dello stupro capace di togliere ogni freno inibitore) che Spagnesi e il compagno, Alessio Regina, facevano arrivare direttamente dall’Olanda. E’ stato proprio nell’agosto del 2021 che la polizia fermò in auto Spagnesi e il compagno che avevano appena ritirato da uno spedizioniere una bottiglia di gbl. Da lì fu scoperchiato un vaso di Pandora fatto di festini a luci rosse per soli uomini, droga ceduta ai partecipanti delle serate hard adescati sui social e soldi spariti nel nulla.

Non solo. Emerse che Spagnesi, quando non ebbe più la possibilità di prendere i soldi dal conto corrente della parrocchia, si prodigava con i fedeli per chiedere ulteriori donazioni da fare a famiglie messe in difficoltà dal Covid. Si parla di offerte di poche migliaia di euro. Mentre i fedeli non hanno mai sporto denuncia contro quel parroco che tanto amavano, la parrocchia rivuole quanto gli è stato sottratto.

Nel frattempo, va avanti il procedimento canonico in Vaticano a carico di Spagnesi, la cui pena massima è la riduzione allo stato laicale. Il prete aveva annunciato nell’ottobre scorso che avrebbe lasciato l’abito talare, cosa che però non ha mai fatto continuando a percepire un sussidio come sacerdote.