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Cronaca

Dimagrire coi farmaci per il diabete, quanto costa e quali rischi ci sono. La parola al medico

Sui social impazzano i video in cui si consiglia l’Ozempic per ritrovare il peso forma. Il professor Mannucci: “Va bene per gli adulti con diabete, ma non è adatto per chi ha solo qualche chilo in più”

Farmaci per il diabete per dimagrire? L'esperto lo sconsiglia

Farmaci per il diabete per dimagrire? L'esperto lo sconsiglia

Firenze, 4 dicembre 2023 - Un farmaco per i diabetici impropriamente usato anche da chi vuole perdere i chili di troppo. Soprattutto su TikTok impazzano i video con l’hashtag #ozempicjourney, che deriva dal nome commerciale, Ozempic, della semaglutìde, che come la liraglutìde viene sponsorizzata da influencer o presunte tali come la via più facile e rapida per dimagrire. Ma è davvero per questo motivo che il farmaco inizia a scarseggiare per chi ne ha davvero bisogno?

“Non credo proprio sia questa la causa - ci dice il professor Edoardo Mannucci, direttore della Diabetologia e Malattie del Metabolismo a Careggi -. E, comunque, non si tratta di cosmetici, ma di farmaci. Non sono cose da prendere alla leggera. I rischi per un soggetto sano ci sono”. Ma andiamo per gradi per capire quello che sta succedendo.

“L’Ozempic appartiene alla classe di farmaci usati per la terapia del diabete. Sia la liraglutìde che la semaglutìde hanno anche l’effetto di ridurre l’appetito. Per curare il diabete e l’obesità, però, servono dosi diverse. Nello specifico, più alte per la cura dell’obesità. Per questo motivo l’azienda che produce le due molecole ha deciso di fare due prodotti commerciali. Per il diabete, Ozempic. Per l’obesità, Wegovy, che però non è ancora in commercio in Italia. Quando sarà disponibile anche da noi, sarà totalmente a carico del paziente. Mentre Ozempic per i diabetici è interamente rimborsato dal sistema sanitario”. Il fatto è che, “quando Wegovy arriverà anche da noi non sarà certo per tutte le tasche. Per esempio, il prodotto più simile adesso in commercio costa 300 euro al mese”.

Una ‘cura’ per ricchi. ”Infatti - dice il professore -. Bisogna poi tener presente che si tratta di farmaci che funzionano solo finché vengono assunti. Quando uno smette la cura, riprende progressivamente i chili che aveva perduto. Sono farmaci sicuramente efficaci, ma hanno effetti collaterali, come la nausea e il vomito. Inoltre, aumentano il rischio di calcolosi della colecisti e, forse, potrebbero aumentare il rischio di tumori alla tiroide, a fronte però di una ampia riduzione del rischio di infarto e ictus”.

Insomma, “il farmaco ha un ottimo rapporto rischi benefici per gli adulti con diabete o per quelli con obesità e fattori di rischio cardiovascolare. Ma non è certo adatto alla trentenne che vuole rientrare nel costume di quando aveva venti anni. Se una persona vuole controllare il peso è bene che si iscriva in palestra e che riveda l’alimentazione: vivrà molto meglio”.

Ma come si spiega il fatto che il farmaco scarseggi per chi ne ha davvero bisogno? “La mancanza del farmaco è reale - dice Mannucci -. Ci sono stati momenti in cui i pazienti col diabete sono dovuti passare ad altre terapie. Ora il farmaco si trova, ma sempre in modo molto contingentato. Non penso però che la causa sia l’uso improprio, perché il farmaco usato per il diabete viene acquistato direttamente dalle Regioni, mentre quello eventualmente prescritto fuori indicazione per l’obesità viene distribuito attraverso i grossisti. Non risulta che, al momento attuale, l’azienda produttrice stia alimentando il circuito dei grossisti, tanto che se si va in farmacia con una ricetta “bianca” il farmaco non si trova. In pratica, quindi, tutto il farmaco che viene distribuito adesso viene prescritto per il diabete e il medico che pensasse di prescriverlo ad un non diabetico farebbe una truffa facile da individuare. Io credo che, alla base, ci sia un errore di stima sulle vendite, fatto alcuni anni fa: per mettere su una linea di produzione di un farmaco di questo tipo occorrono 3-4 anni”.

Qualcuno lo compra online o va apposta in Germania? “Tutto può essere - dice il medico -. Ma il farmaco senza rimborso ha prezzi molto alti. Diventa una ‘cura’, sbagliatissima sotto il profilo della salute, solo per i ricchi. La ricetta bianca vale in tutti i Paesi europei. Ma è pensabile che qualcuno per ritrovare la linea si sottoponga a vita ad una cura?”.

Il diabete continua purtroppo a crescere in maniera lineare. Basti pensare che ne soffre il 7,1% degli adulti toscani. Nel 1989 la percentuale era del 2,1.