LISA CIARDI
Cronaca

Culle vuote in Toscana, raggiunto il picco negativo: “Perso un terzo di nuovi nati negli ultimi 14 anni”

Alessandro Valentini (Istat): "E’ il risultato di vari fattori e scarsa propensione a fare figli. E gli scenari non sono rassicuranti. Entro il 2050 ci saranno 3 anziani ogni 100 giovani"

Culle vuote (foto Ansa)

Culle vuote (foto Ansa)

Firenze, 16 gennaio 2024 – L’inverno demografico attanaglia anche la Toscana. Lo dimostrano i dati 2022, recentemente rielaborati e diffusi da Istat: il numero complessivo di nuovi nati è il più basso della storia, o almeno di quella recente, monitorata dalle statistiche a partire dal secondo dopoguerra.

"Analizzando l’andamento demografico a partire dalla Seconda Guerra Mondiale – spiega Alessandro Valentini, responsabile dell’ufficio territoriale Istat area centro – vediamo un picco di natalità nel 1964, poi una contrazione fino agli anni 2000, una piccola ripresa fino al 2008 e quindi un nuovo calo. Col 2022 abbiamo quindi raggiunto il punto più basso in assoluto, con un terzo di nuovi nati in meno rispetto al 2008".

Dal 2008 l’inizio della parabola discendente, con 32.380 nuovi nati nel 2009, 31.574 nel 2011, 29.479 nel 2013, 26.092 nel 2017 e 22.592 nel 2021. In parallelo, il quoziente di natalità è passato da 8,4 (su mille) del 2002 a 5,9 del 2022 (6,7 il dato italiano). Lievi le differenze provinciali che, per il 2022, registrano il quoziente di natalità più alto a Firenze con 6,3 e il più basso a Massa Carrara con 5,2.

In calo anche il quoziente di nuzialità, legato appunto ai matrimoni, sceso in Toscana da 4,6 del 2002 ad appena 3,3 del 2022 (3,2 il dato nazionale). Scende, il saldo migratorio interno ovvero la differenza tra il numero degli iscritti e quello dei cancellati per trasferimento di residenza: se era 2,5 nel 2002 ora è a 1,4. Aumenta invece quello dall’estero, passato da 4,7 (dato 2002) a 5,3 (2022) contro un dato nazionale di 3,9.

“Questo quadro è determinato da una dinamica complessa e molto articolata – prosegue Alessandro Valentini – causata da cambiamenti strutturali, concatenati gli uni agli altri: la popolazione femminile fra i 15 e i 49 anni, ovvero in età feconda, ha registrato una diminuzione importante legata all’invecchiamento della popolazione e alla ridotta natalità. Nel 1995 la Toscana poteva contare su 837mila donne in età feconda, mentre nel 2022 sono scese a 694mila. Questo, unito alla minor propensione delle coppie a fare figli, ha accelerato la frenata. Il numero medio assoluto di figli per donna ha avuto il calo maggiore nel 1995 con 0,99; mentre oggi è risalito a 1,16, ma essendo calato il numero di donne in età fertile non basta a compensare, anzi il risultato è più negativo".

Anche il Covid ha influito negativamente, portando molte coppie a rinviare la maternità, tanto che quasi metà dei nati nel 2002 sono primogeniti.

Altra determinante , gli stranieri: se nei primi anni 2000 le donne non italiane contribuivano in modo importante ad alzare la natalità, ora anche i comportamenti degli immigrati si sono allineati. "C’è ancora u na differenza – spiegano da Istat – con un 1,16 figli per donna per le madri italiane e 1,65 per le straniere; dato che era però di ben 2,8 a inizio 2000".

E gli scenari per i prossimi anni non sono rassicuranti. "In base alle previsioni demografiche avremo una progressiva riduzione delle nascite e della popolazione – dicono – e, prima del 2050, anche considerando uno scenario mediano (non il peggiore possibile ndr) arriveremo sotto la soglia di 3,5 milioni di abitanti, con un indice di vecchiaia di 303, pari a 3,03 anziani ogni 100 giovani, rispetto a quello di 220 attuale".