Virus, i toscani hanno ancora paura. "Allentare i divieti sarebbe rischioso"

Secondo un sondaggio Swg quasi nove cittadini su dieci temono il riacutizzarsi dell’epidemia. Promosso il governatore Rossi nella gestione dell’emergenza, bene il sistema sanitario regionale

Coronavirus (foto Dire)

Coronavirus (foto Dire)

Firenze, 4 agosto 2020 - Quasi sette persone su dieci, in Toscana, chiedono di mantenere i divieti che sono stati introdotti per contrastare il diffondersi del virus. Due persone su dieci sono ancora più prudenti e invitano ad aumentare le restrizioni, a metterne di nuove. Circa il 90% dei toscani, quindi, guarda con grande preoccupazione ai prossimi mesi. Non si fida. Teme che il Covid non abbia esaurito la sua forza e che quindi sarebbe sbagliato allentare la presa. Sono alcuni degli spunti che emergono dall’indagine commissionata dalla Regione Toscana a Swg, condotta con interviste telefoniche e tramite computer su un campione composto da 2400 persone maggiorenni, rappresentativo della popolazione toscana. Le rilevazioni sono state fatte tra il 21 e il 27 luglio. Il margine di errore statistico dei risultati è dell’ordine del 2%.

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Il timore di un riacutizzarsi dell’epidemia emerge con forza dal sondaggio. Un timore legato probabilmente ai focolai esplosi anche in Toscana negli ultimi giorni e al rischio di una nuova ondata del virus in autunno, evocato da una parte dei virologi. E’ una preoccupazione che aumenta con l’aumentare dell’età: il 61% degli intervistati tra 18 e 34 anni sale al 76% tra chi ha più di 54 anni. L’apprensione è minore tra i più giovani ma anche tra di loro la grande maggioranza – oltre l’80% secondo il sondaggio – non vuole allentare le misure di prevenzione attuali. Un senso di responsabilità che talvolta sembra cozzare con quanto si vede in giro, nelle piazze della movida o sui litorali affollati di gente, spesso senza mascherina.

La prudenza dei toscani nei confronti del virus sembra in linea con quella che spesso ha mostrato il governatore Rossi, a lungo refrattario ad alleggerire la morsa dei divieti e sempre in prima linea nel mettere in guardia la popolazione dai pericoli di comportamenti irresponsabili. Un governatore prima di tutto attento a difendere la salute della Toscana anche quando incalzato dalle richieste dell’economia, stremata dal lockdown. Un atteggiamento, quello di Rossi, che secondo quanto emerge dal sondaggio è stato apprezzato dalla popolazione. La metà dei toscani ritiene che la Toscana abbia agito meglio delle altre regioni nel fronteggiare l’emergenza virus. E il 75% degli intervistati valuta in modo positivo il modo in cui Rossi ha gestito la situazione, il 12% lo boccia. Un consenso più alto rispetto a un anno prima: il Covid ha avuto l’effetto di accrescere il gradimento nei confronti dell’operato – in generale – del governatore, che era al 43% nel 2019 ed è salito al 61% oggi. Il 33 per cento ritiene invece poco o per niente efficace il suo operato.

Il sostegno maggiore arriva a Rossi da chi ha più di 54 anni e dagli appartenenti al ceto sociale medio alto. Chiamati a dargli un voto, i toscani gli danno in media 6,2: il 31% gli assegna tra l’8 e il 10, il 38% tra 6 e 7. Per il 31% invece il voto è insufficiente.

Il giudizio positivo su come la Toscana ha saputo affrontare la pandemia emerge anche dal giudizio sulla gestione dell’emergenza da parte del sistema sanitario regionale, positivo per oltre l’80% dei cittadini, in particolare del ceto medio alto. Molto apprezzata anche la distribuzione gratuita delle mascherine da parte della Regione, promossa dalla quasi totalità dei residenti, anche se quasi il 40% la ritiene un atto dovuto.

I settori infine in cui emerge maggiore insoddisfazioone per l’operato della Regione Toscana sono quelli delle politiche abitative, dei trasporti, dell’occupazione e del sistema dell’accoglienza. Più critica in negativo è la fascia di età tra i 35 e i 45 anni. © RIPRODUZIONE RISERVATA