
Congresso di Vienna, raffigurazione d'epoca
Firenze, 9 giugno 2022 - Il 9 giugno 1815 si concludeva il Congresso di Vienna, organizzato per ridisegnare la carta geopolitica dell’Europa dopo le guerre napoleoniche. Vi intervennero le diplomazie di ben 216 paesi, ma la parte più importante dei lavori fu eseguita quasi esclusivamente dai rappresentanti delle quattro potenze che sconfissero la Francia: Lord Castlereagh per la Gran Bretagna, il conte di Nessel’rode per la Russia, il principe di Matternich per l’Austria e il principe Von Hardenberg per la Prussia.
A Vienna si decise di seguire due principi fondamentali: il primo tendeva a restaurare sui troni d’Europa, secondo il principio della legittimità, i sovrani legittimi costretti alla fuga dalle baionette francesi; il secondo tendeva a creare un clima di compromesso tra gli Stati, tale da garantire la pace secondo il principio dell’equilibrio. In base a questo, Inghilterra, Russia, Austria e Prussia si accordarono per ottenere ciascuno un ampliamento territoriale equilibrato.
In Francia venne restaurato Luigi XVIII di Borbone. In Spagna venne restaurato Ferdinando VII di Borbone. In Russia lo zar Alessandro I divenne re di Polonia e granduca di Finlandia. La Prussia ottenne un forte rafforzamento territoriale. Il Regno Unito ottenne il potenziamento del controllo sui mari, e aveva sotto la sua protezione il Portogallo. Dall’unione di Olanda, Belgio e Lussemburgo nacque il regno dei Paesi Bassi assegnato a Guglielmo I d’Orange. La Svezia ottenne la Norvegia. L’Italia era sotto l’egemonia austriaca: il Lombardo-Veneto, il Trentino e parte dell’Istria vennero annessi direttamente all’Austria. Il Ducato di Parma e Piacenza andò a Maria Luisa d’Asburgo, il Granducato di Toscana a Ferdinando III di Asburgo-Lorena, Modena e Reggio a Francesco IV di Asburgo-Este. Nel Regno delle due Sicilie venne restaurato Ferdinando IV di Borbone, Papa Pio VII reggeva lo Stato della Chiesa. Vittorio Emanuele I di Savoia era sul trono del Regno di Sardegna ingrandito dei territori della Repubblica di Genova.
In questo periodo, detto della Restaurazione (protrattasi fino al 1848), in cui le monarchie assolute del vecchio continente tentarono di restaurare in Europa un ordine simile a quello vigente nel periodo prerivoluzionario, il primo obiettivo fu sostanzialmente raggiunto, perché si aprì per l’Europa un lungo periodo durante il quale nel nostro continente non scoppiarono gravi conflitti internazionali. Per mantenere la pace e impedire che l’equilibrio internazionale fosse minacciato da guerre e rivoluzioni, i monarchi assoluti avvertirono l’esigenza di salvaguardare i propri troni suggellando la Santa Alleanza e la Quadruplice Alleanza. Tuttavia il secondo obiettivo del congresso, quello di impedire future rivoluzioni, era ben più difficile da raggiungere, per diverse ragioni.
Ormai le idee liberali e democratiche nate in Francia si stavano diffondendo sempre più in Europa, anche sotto la spinta della rivoluzione industriale, che rafforzava la borghesia le classi popolari. Inoltre le grandi potenze a Vienna avevano deciso lo sorte di intere nazioni senza tener conto della volontà dei popoli, che ben presto avrebbero fatto sentire la loro voce. Infine le grandi potenze, che a Vienna si erano trovate d’accordo sull’aspetto futuro dell’Europa, negli anni successivi dimostrano di avere interessi politici diversi: mentre la Russia, la Prussia e l’Austria accentuarono il carattere di monarchie assolutistiche, l’Inghilterra e la Francia, da monarchie costituzionali, videro sempre più favorevolmente le rivendicazioni liberali e nazionali della borghesia europea.
Nasce oggi
Natalie Portman nata il 9 giugno 1981 a Gerusalemme. Talento e bellezza, queste le cifre di una delle attrici – che è anche regista e produttrice cinematografica – più note e apprezzate a livello internazionale. Tra i tanti riconoscimenti, l’Oscar come migliore attrice vinto per il film ‘Il cigno nero’.