
Un momento della partenza del Giro sull’autostrada Panoramica 2018
Barberino di Mugello (Firenze), 13 maggio 2018 - Una striscia di mille ciclisti che colora il paesaggio autostradale. Per una festa del pedale unica nel suo genere. Mille i partecipanti per il «Giro sull’Autostrada», l’evento gratuito organizzato da Autostrade per l’Italia. Che per una mattina ha chiuso il tratto della Panoramica dalla località Puliana, poco dopo Barberino di Mugello, fino a Pian del Voglio. Lasciandolo libero esclusivamente per i ciclisti. Una moltitudine di biciclette, un gruppo trasversale lungo i 36 km del percorso tra andata e ritorno. Dall’imprenditore all’operaio, dalla bici ad alta tecnologia al macinino scovato in garage.
Tutti hanno voluto provare un percorso unico nel suo genere. Perché se la bicicletta è libertà, pedalare in autostrada è un brivido che prima o poi tutti dovrebbero provare. «La Panoramica tra Bologna e Firenze – dice Francesco Delzio, responsabile comunicazione di Autostrade per l’Italia – ha una straordinaria potenzialità turistica. Che vogliamo valorizzare». E in effetti il paesaggio è da brividi. Impossibile goderne la bellezza in auto. Solo grazie alla bicicletta i partecipanti hanno potuto riscoprire angoli unici a cavallo dell’Appennino tosco-emiliano. La partenza è da una Barberino del Mugello già vestita a festa per le celebrazioni del Maggio. Non ci sono tempi di gara, la pedalata non è competitiva. Ma l’organizzazione è da Giro d’Italia: mezzi di assistenza per i mille in sella, polizia stradale a vigilare sul percorso insieme alle Forze di Protezione Civile, villaggio di partenza e arrivo con musica e speaker.
La salita dei primi dieci chilometri di percorso porta ai 726 metri del valico del Citerna: il panorama di boschi e casolari isolati accompagna la scalata, non ripida ma senza un attimo di respiro. Serve andare «del proprio passo», come dice il perfetto appassionato, senza strappi. D’altronde, non ci sono classifiche. E diventa normale fare due chiacchiere con sconosciuti che per una mattina parlano tra loro il linguaggio universale della pedalata. Scollinato il valico, la discesa fino a Pian del Voglio porta alla mente dei ciclisti le infinite volte in cui hanno percorso in macchina quei tratti. «La presenza della Direttissima - dice ancora Delzio - ci consente di ripensare la Panoramica, di darle una nuova vita». Più «slow» rispetto al tratto inaugurato nel 2015. Arrivati a Pian del Voglio si torna indietro. Un gruppo di abitanti della zona si presenta oltre il guard rail per incitare i partecipanti. «Le gambe non girano più come all’inizio», dice sorridendo un ciclista con i capelli bianchi che forse ha dato troppo nella prima ascesa ma che non molla, anzi. E’, nel linguaggio degli appassionati, il tipico «ciclononno», che ha superato le settanta primavere ma che, con la sua bici datata spesso fa mangiare la polvere anche al giovane che pedala su un telaio da migliaia di euro.
Arrivati per la seconda volta sul valico del Citerna, le facce sono più distese: tutti si fermano per un selfie con il cartello che indica l’altitudine. Da lì a Barberino sono dodici chilometri di discesa mozzafiato. E’ come un tuffo nel verde a cinquanta all’ora. Gli addetti che sorvegliano il percorso salutano i ciclisti, che ora non sbuffano ma filano via sull’asfalto. E anzi scherzano tra di loro: in Toscana, il ciclismo è così. Senza una risata o una battuta, il gruppo che pedala non è un gruppo. Su Facebook le foto dei partecipanti vanno di bacheca in bacheca. I ciclisti dell’autostrada diventano per un giorno gli ambasciatori di un movimento, quello delle due ruote in Toscana, che conta migliaia di appassionati. E via così, si torna a Barberino. Dove i migliori, quelli che la domenica gareggiano davvero, sono arrivati già da un po’ e si affollano al buffet post evento. Succede anche al Giro: quando gli ultimi tagliano il traguardo il vincitore di tappa è già stato premiato. Ma stavolta è diverso. Non ci sono classifiche. Solo il paesaggio da sogno di una strada, anzi di un’autostrada, che scorre via sotto le gomme di mille bici.