Duecento barche a picco nella tempesta

La Spezia: dagli yacht ai ‘gozzi’, il bilancio è disastroso. E va in tilt anche la A12

arche di tutti i tipi e di tutte le dimensioni sono state distrutte dall’ondata di maltempo

arche di tutti i tipi e di tutte le dimensioni sono state distrutte dall’ondata di maltempo

La Spezia, 6  novembre 2018 - Non si ferma la conta dei danni che l’ultima ondata di maltempo ha lasciato in eredità al Levante ligure. Un bollettino pesante, che si aggrava di giorno in giorno. Strade sbriciolate. Frane. Pontili letteralmente esplosi sotto l’impeto delle onde. Tetti scoperchiati. Vivai dei muscoli depauperati. E un mondo, quello che ruota attorno agli interessi della nautica da diporto, in ginocchio per le ferite inflitte sia alle infrastrutture, sia ai singoli concessionari.

In Capitaneria ogni giorno arrivano nuove ‘denunce per evento straordinario’ – questa l’espressione sotto la quale la burocrazia enumera il freddo elenco delle doglianze di decine e decine di velisti e proprietari di yacht. A oggi le imbarcazioni affondate, o comunque gravemente danneggiate dalla mareggiata della settimana scorsa, sono 115 per la sola città di Spezia. La situazione più grave si è registrata alla Pertusola di Muggiano, dove un traghetto privo di motore ha spezzato le cime, staccandosi dal molo d’ormeggio e travolgendo i pontili dei diportisti: ventiquattro in questo caso i natanti perduti o comunque sfregiati. Altre sessanta unità, per lo più gozzi e piccole imbarcazioni ancorate alle catenarie, sono stati recuperati nei giorni scorsi a Lerici da Lega navale, Stl e Marinai d’Italia e portati a secco in attesa di essere sottoposti a indispensabili interventi di manutenzione. Un bilancio devastante. La situazione non è migliore sul fronte viabilistico.

Su Monterosso incombe da giorni un masso di cinquanta tonnellate di peso, che le raffiche di vento e le forti precipitazioni hanno staccato dalla parete che sovrasta via Fegina. Il sasso è stato ancorato al versante con una gabbia d’acciaio ma affinché siano garantite condizioni basilari di sicurezza, e quindi la riapertura ai pedoni della passeggiata a mare, dovrà essere frantumato. Anche l’entroterra è attualmente tagliato in due a causa di una pioggia di massi ciclopici che nella notte tra venerdì e sabato si è abbattuta sulla provinciale che collega Brugnato a Sesta Godano. Chi dall’alta Val di Vara cerca di raggiungere la città è costretto ad allungare di mezz’ora i tempi di viaggio. E il disservizio ha avuto come conseguenza che nella giornata di domenica l’A12 è stata presa letteralmente d’assalto da migliaia di automobilisti dell’estrema provincia spezzina, animati dall’intenzione di bypassare le intermibili gincane e i new jersey della viabilità ordinaria. Ieri il sindaco di Sesta ha preso carta e penna e ha scritto al provveditore, chiedendo una giustificazione collettiva per tutti gli studenti del comune che nei prossimi giorni dovessero accumulare pesanti ritardi sull’ingresso in aula. Oggi forse si saprà se e quando la strada potrà essere riaperta al traffico, sia pure a senso unico alternato.